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Tratta degli esseri umani: prevenzione e repressione |
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Relazione sulle strategie di
prevenzione della tratta di donne e bambini, vulnerabili allo sfruttamento
sessuale Il Parlamento ha adottato una
relazione sulle strategie di prevenzione della tratta di donne e bambini che
chiede l’avvio di una politica comune e il rafforzamento dell’azione penale e
repressiva nei confronti dei trafficanti, ma anche dei clienti consapevoli.
Sono richieste una nuova politica dei visti e azioni di prevenzione e
assistenza. Occorre contrastare l’uso di Internet a fini illeciti, promuovere
campagne di sensibilizzazione e prendere misure adeguate durante i mondiali di
calcio 2006. Le donne e i bambini sono
particolarmente vulnerabili nei confronti di questo tipo di criminalità
organizzata e di questa moderna forma di schiavitù. Infatti, delle 600.000 –
800.000 persone vittime ogni anno della tratta internazionale degli esseri
umani, circa l’80% sono donne e ragazze e circa il 50% sono minori. Nella sola
Unione europea sono vittime 100.000 donne ogni anno. Inoltre questi dati
dimostrano che la maggioranza delle vittime del traffico internazionale è
destinata allo sfruttamento sessuale ai fini commerciali. Una legislazione europea contro
la tratta degli esseri umani La relazione, approvata con 622
voti favorevoli, 12 contrari e 19 astensioni, deplora che le misure adottate
finora per contrastare il traffico degli esseri umani non abbiano portato alla
riduzione del numero di donne e bambini sfruttati sul mercato della schiavitù
sessuale. Al contrario, considera che la tratta degli esseri umani ai fini
sessuali è l’attività criminale in più rapida crescita rispetto alle altre
forme di criminalità organizzata dell’UE. Pertanto, nel sollecitare la Commissione
e il Consiglio a predisporre una chiara base giuridica per la lotta contro ogni
forma di violenza contro le donne, i deputati chiedono di rendere
“integralmente comunitaria” la politica europea in materia di lotta alla tratta
degli esseri umani. A questo proposito sono raccomandate l’instaurazione di una
politica comune dell’UE incentrata sull’elaborazione di un quadro giuridico e
l’applicazione delle norme regolamentari sulle contromisure, la prevenzione, le
azioni penali, la punizione dei responsabili e la protezione e il sostegno
delle vittime. Inoltre, la relazione esorta gli Stati membri e la Commissione a
continuare i propri studi sulle cause alla base della tratta degli esseri umani
(in particolare su donne e bambini a fini sessuali). Prevenzione e assistenza,
contrastare l’uso di Internet Viene sottolineato che è
opportuno scoraggiare la domanda anche con misure a carattere educativo,
giuridico, sociale e culturale. A questo proposito, nel sollecitare gli Stati
membri ad affrontare “seriamente” i problemi derivanti dalla prostituzione nel
loro territorio, il Parlamento chiede loro di istituire linee telefoniche di
assistenza nazionali ed internazionali contro la tratta delle donne, che
potrebbero essere pubblicizzate nel quadro di campagne di informazione. Inoltre, evidenzia l’esigenza di
un Telefono azzurro, vale a dire un unico numero internazionale gratuito
destinato ai bambini. I deputati esortano anche la
Commissione e gli altri Stati membri a
prendere con urgenza tutte le misure opportune per contrastare la tendenza a
ricorrere alle nuove tecnologie, in particolare Internet, per divulgare
informazioni sulla disponibilità e sulla domanda di donne e bambini per
prestazioni sessuali, “il cui sviluppo incide sull’incremento della tratta”. Sensibilizzare l’opinione
pubblica Gli Stati membri sono invitati a
varare e/o rafforzare le campagne di sensibilizzazione miranti ad informare sui
pericoli e ad educare i membri vulnerabili della società nei paesi di origine,
ad allertare e sensibilizzare il pubblico al problema nonché a ridurre la
domanda nei paesi di destinazione. Il Parlamento chiede poi che la “pratica
degradante che consiste nell’acquisto e nello sfruttamento da parte di uomini,
di donne e bambini” divenga oggetto di una campagna attiva ed efficace
nell’ambito dei programmi comunitari. La Commissione, inoltre, è
invitata ad istituire, a livello dell’intera Unione, una giornata di lotta
contro la tratta di esseri umani, contraddistinta da un logo internazionale e
da un messaggio coerente, al fine di sensibilizzare la popolazione in generale
al fenomeno della tratta di donne e bambini. Per rafforzarne la visibilità,
questa giornata potrebbe coincidere con la campagna mondiale “Stop the
Traffik”, il 25 marzo di quest’anno. D’altra parte, il Parlamento
invita gli Stati membri, “in particolare la Germania”, ad adottare le opportune
misure nel corso del campionato mondiale di calcio del 2006 per impedire il
traffico di donne e la prostituzione forzata. I suoi deputati, invece, sono
esortati a sostenere la campagna “Viaggiatori d’affari contro la tratta di
esseri umani” lanciata in Parlamento nel novembre 2005. Tale iniziativa trasversale, è
infatti precisato, punta a sensibilizzare i viaggiatori d’affari (“ad esempio i
deputati ed altri”) al problema della tratta di esseri umani e sollecita i
deputati ad aprire la strada e a contribuire alla soluzione del problema.
Inoltre, offre ai viaggiatori d’affari l’opportunità di riferire in merito a
casi di tratta per il tramite del sito www.businesstravellers.org e
chiede ai deputati di contattare per iscritto gli alberghi per sollecitarli a
rompere i collegamenti tra le loro imprese e le donne e i bambini oggetto di
tratta. Connessioni con l’immigrazione –
Rafforzamento della azioni penali Il Parlamento sottolinea
l’importanza di affrontare la connessione tra traffico di esseri umani,
immigrazione legale e immigrazione clandestina e di considerare le vie di
immigrazione legale come un meccanismo di prevenzione della tratta. Gli Stati
membri sono quindi invitati a rivedere le loro politiche in materia di visti,
nella prospettiva di prevenire gli abusi e di assicurare una protezione contro
lo sfruttamento. La relazione invita gli Stati
membri ad applicare la legge e a rafforzare l’azione penale nei confronti dei
trafficanti e dei loro complici. Inoltre, chiede un’azione repressiva contro
gli autori della pagine Internet in cui vengono proposti annunci di
intermediari della tratta e di coloro che cercano di ottenere prestazioni
sessuali da minori (la cui definizione deve essere omogenea in tuttio gli Stati
membri, vale a dire le persone di età inferiore ai 18 anni).
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