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CINEMA/ Festival di Cannes |
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Jean-Pierre e Luc Dardenne fanno
il bis. Il film trionfatore del 58esimo
Festival di Cannes è infatti firmato dai due registi belgi, che ripetono così
la vittoria già ottenuta sei anni fa con il film Rosetta (l’altra doppietta è detenuta da Emir Kusturica). Come dice il titolo, “L’Enfant”,
la trama ruota tutta attorno alla vendita di un bambino sul mercato delle
adozioni clandestine da parte dello stesso, incosciente, giovane padre, a corto
di soldi. Ma la leggerezza disarmante con cui egli si appresta a compiere
questo deplorevole gesto si scontra ben presto col dolore della sua coscienza,
che lo costringe al pentimento e alla disperata ricerca del neonato. La triste storia di questo
borseggiatore e della sua giovane compagna, Sonia, è raccontata in uno stile
documentaristico, realizzato con la camera a mano, che amplifica al massimo il
degrado e l’emarginazione in cui sopravvivono i due protagonisti. Girato con
estremo realismo e grande sensibilità, la pellicola dei fratelli Dardenne ha
convinto la giuria presieduta da Emir
Kusturica. La Palma d’Oro è stata dedicata alla giornalista francese
Florence Aubenas che, rapita l’11 marzo scorso, è ancora nelle mani dei
miliziani iracheni. Certo, la scelta del vincitore
di questa edizione era a dir poco complicata. A contendersi il premio c’erano
grandi maestri del panorama cinematografico internazionale. A cominciare dal
più originale della lista: Robert
Rodriguez, autore di Sin City, un
film fumettistico ed iperviolento ma altrettanto innovativo dal punto di vista
visivo, rafforzato da un cast d’eccezione, che comprende Bruce Willis, Jessica
Alba, Benicio Del Toro, Mickey Rourke e Clive Owen, senza contare la sequenza
girata per amicizia da Quentin Tarantino. Proseguendo con i nomi illustri,
sono tornati a mani vuote anche Lars von Trier (Manderlay), David Cronenberg (A History of violence), Gus Van Sant (Last Days) e Wim
Wenders (Don’t come knocking). Il Gran Prix è andato invece a Broken flowers di Jim Jarmusch. Il premio come miglior regista a Michael Haneke per Caché, come miglior attore protagonista
a Tommy Lee Jones per The three burials
of Melquiades Estrada, e come miglior attrice all’israeliana Hanna Laslo
per Free zone di Amos Gitai. Nulla di fatto, infine, per Marco Tullio Giordana, premiato
nel 2003 nella sezione un certain
regard per La meglio gioventù,
che con il suo Quando sei nato non puoi
più nasconderti, unico film italiano in competizione, non ha ottenuto
nessun riconoscimento, se non un lunghissimo applauso da parte del
pubblico alla fine della proiezione, che fan ben sperare per un successo al
botteghino, non solo italiano.
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