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Il sistema turistico pugliese attende il decollo
A colloquio con Mimmo De Santis

  
di Valeria BRUNO

Quasi d’obbligo parlare di Turismo all’approssimarsi della stagione estiva

Parla Raffaele De Santis “ I problemi sono gli stessi da anni: senza dei buoni collegamenti non andremo avanti”

 

Quasi d’obbligo parlare di Turismo all’approssimarsi della stagione estiva. I primi ponti festivi hanno fatto registrare ottimi risultati per questo nostro Salento sempre più conosciuto e apprezzato. Certo, lasciando da parte le percentuali e andando a scrutare i principali aspetti di quella che dovrebbe essere “l’industria turistica” del nostro territorio, non mancano le dolorose spine di un sistema che proprio non riesce a partire. Una delle massime espressioni dell’imprenditoria locale del settore, Raffaele De Santis, non usa mezzi termini: “Siamo lontani anni luce” … da quello che dovrebbe essere l’assetto ottimale di un turismo organizzato e funzionale. Lui, presidente del Consorzio Puglia Doc oltre che patron dell’affermato villaggio turistico Serra Alimini 1 in Otranto, conosce bene i problemi che ostacolano il reale decollo. Ecco appunto: decollare qui da noi pare proprio cosa impervia se l’Aeroporto del Grande Salento continua ad essere penalizzato. “Un bando regionale disastroso che ha penalizzato l’aeroporto brindisino, l’assegnazione dell’appalto ad una compagnia aerea inaffidabile, voli cancellati, disservizi, cattiva gestione”: l’elenco di De Santis potrebbe anche continuare se non fosse quasi una sentenza la dura affermazione “Credo non ci sia una ben precisa volontà politica di far funzionare lo scalo di Brindisi! Dovrebbero fare scudo tutti i nostri parlamentari salentini e va detto che oggi le nostre speranze sono rivolte all’intervento del neoministro Raffaele Fitto”. E le associazioni, i consorzi, tutti gli operatori del settore uniti in congiunte rimostranze non hanno alcun potere di cambiare le sorti del territorio? “Noi abbiamo già fatto quel che si poteva, ma se l’orecchio non sente ….!”. Non è pessimismo quel sentimento nutrito da uno stato di cose oggettive e tangibili come un muro, è un dato di fatto. “A fine mese a Bari si svolgerà il secondo Forum sul turismo – continua Mimmo De Santis – e anche lì si parlerà di questi problemi” … “se ne parlerà .. è una espressione che a me non piace dire, il rischio è che i nostri politici continuino a fare aria fritta. Il primo Forum si è svolto due anni e mezzo fa, poi abbiamo assistito agli ‘Stati generali sul turismo’ a Lecce  … e poi, niente!”. Trapela tanta mortificazione. “Dico solo che a fare politica dovrebbero essere amministratori capaci e preparati. Noi sì, siamo abbastanza mortificati. Certo è che quando in questo periodo si organizzano eventi, le strutture ricettive sono tutte piene: questo significherà pur qualcosa!”.

Per non parlare poi del turismo religioso, che in questo periodo fa girare la testa alla nostra Puglia. “Le presenze a San Giovanni Rotondo stanno addirittura superando quelle di Lourd”: il punto è come convincere migliaia di possibili turisti a non fermarsi nel foggiano ma raggiungere altre mete pugliesi. “Occorrerebbe creare un sistema integrato, anche con le autorità ecclesiastiche – dice ancora il Dott. De Santis – e soprattutto dare uno stimolo a proseguire il viaggio, offrendo dei pacchetti completi a prezzi convenienti. Certo ormai è un po’ tardi per farlo, avremmo dovuto pensarci per tempo”.

Pur avendo registrato un buon avvio di stagione, la situazione generale resta la stessa di ogni anno: “Agosto è sempre pieno, luglio va abbastanza bene, le migliori strutture lavorano anche a giugno, poi a settembre c’è il crollo, al quale si potrebbe porre rimedio anche solo posticipando l’apertura delle scuole”. Infine, la magica parola “destagionalizzazione” neppure appare in questo colloquio con il presidente di Puglia Doc, poiché scontata e – purtroppo – eterna incompiuta. Le ricette per De Santis sono le stesse che va elencando da anni: “Creare eventi in bassa stagione, sviluppare il turismo della terza età e migliorare il sistema dei trasporti”.

Chissà, di questo passo torneremo ancora a parlarne l’anno prossimo.

 

 


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