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Il delfino e lo Zar/ Russia, vecchi sistemi per nuove glorie |
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La Piazza Rossa accoglie la
parata degli armamenti pesanti e delle armi di sterminio. Sul palco ci sono il
presidente Medvedev e il Presidentissimo Vladimir Putin. Il delfino fidato e
l’eterno zar. Entrambi eleganti e compassati. Il loro sguardo è rapito dalla
forza militare che sfila fiera, e forse rimpiangono di non aver fatto parte dell’Armata
Rossa che cacciava via i nazisti e si spingeva fino a Berlino. Davanti a loro le funzioni di
Presidente e di Primo Ministro/Capo del Governo. Mai come in questo caso, le
competenze dei due ruoli erano state così confuse e disordinate. Ma tant’è.
Putin ha scelto Medvedev, e il Paese ha confermato. È la democrazia! E mentre
il mondo osserva e Washington spia, Medvedev proclama il suo manifesto
ideologico e programmatico: un ruolo ancor più deciso per la Russia all’interno
della comunità internazionale, nuove e più forti possibilità per
l’autorealizzazione di cittadini liberi e responsabili e ulteriore sviluppo
delle libertà civili ed economiche. Medvedev lascia per ultimo il punto
fondamentale del suo programma: la continuità con la politica di Putin. E proprio nell’alveo della
continuità si è svolto il passaggio delle consegne nel Palazzo del Cremlino.
Nelle stesse stanze in cui otto anni fa Eltsin lasciò il posto a Putin, ora
Putin lascia il passo all’ombra di se stesso. Medvedev si è insediato, ed è la
prima volta che il presidente uscente trasferisce il potere al presidente
eletto, cedendo fisicamente i simboli del mandato. Il verbo principale è stato
quello del nuovo Premier, poi Medvedev ha preso la parola svolgendo le funzioni
di notaio del regime e della nomenklatura, che attenta e vispa all’ascolto
delle parole del primo, si è poi assopita all’inizio della dissertazione del
secondo. Economia innovativa,
amministrazione efficiente, efficiente sistema pensionistico, politica di
sviluppo sociale. Ecco il messaggio di Medvedev in sintesi. Mentre Putin,
sornione, gradiva. Ma è già tempo di riforme. La
parola d’ordine è: maggiore collaborazione tra la Casa Bianca (sede del Governo
russo, oltre che strano scherzo del destino) e il Cremlino (sede della
presidenza). Stia tranquilla l’opinione
pubblica, la Duma è il baluardo ultimo della tutela dei loro interessi. Infatti
ha già pronto un serrato calendario di leggi da approvare. Il primo
provvedimento prevede il passaggio di 500 competenze tecniche dal Primo
Ministro ai vari ministeri, che riceveranno in dote oneri, fastidi e
responsabilità, mentre al Capo del Governo resterà il compito di occuparsi
della strategia dello Stato. Il controllo della periferia non spetterà più al
Presidente ma al Governo, infatti gli 83 governatori delle regioni russe
dovranno presentare il loro rendiconto al governo e non alla presidenza. E chi
l’ha deciso? Che domande! La Duma, il parlamento russo, bastione difensivo
della collettività. Ma non è tutto. Mentre la crisi
economica inizia ad essere sempre più pressante dalle praterie del Mar Nero ai
ghiacci della Siberia, il Parlamento russo ha in cantiere un altro
provvedimento: votare il trasferimento della gestione della politica estera e
militare dal Cremlino al governo. Putin ha già dato prova della sua nuova
visione delle relazioni internazionali: la diplomazia del Bagaglino, riunioni
immerse nel verde o in riva al mare, e la serata cabaret d’eccezione. La Costituzione russa del 1993
affida al Presidente il ruolo di capo dello stato, tutore dei diritti e delle
libertà del popolo russo, comandante delle forze armate e artefice della
politica interna ed estera del Paese. Ma se il parlamento ha già in mente di
togliergli questi poteri per trasferirli al Capo del Governo, quali saranno le
sue funzioni? Ovvio. Farà il segretario. Non ci stupiremmo se la Duma
approvasse una legge che tra i requisiti del Capo del Governo, per essere
eletto, preveda anche l’obbligo del nome: il Primo Ministro potrà chiamarsi
solo ed esclusivamente Vladimir. Poi c’è sempre tempo per imporre l’obbligo del
cognome e ripristinare ufficialmente la figura dello zar…
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