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LO SCHIAFFO/ vi.vi.vi.viceministro-vincenzo-visco.gov
  
di bruva

vi

Questa è una storia che scotta, ustione di primo grado in doloroso silenzio. Il Super Viceministro dell’Economia ha il pelo brucia ma tace e tacciono gli amici di banchetto, salvo qualche tiepido sospirato buffetto da parte di stretti amici (di Governo) sul viso imbronciato di chi minaccia querele ma non agisce, mentre solo qualche dipietrista insorge. I fatti risalgono al luglio scorso, pubblicamente emersi di recente: il Comandante Generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale dinanzi all’autorità giudiziaria ha reso testimonianza in merito alle pressioni esercitate da Vincenzo Visco affinché fossero spostati alcuni alti ufficiali del Comando di Milano. Tutto un nucleo operativo di cinque uomini - i cui meriti sono stati ribaditi dalla Procura milanese - che svolgevano in quei mesi un lavoro di indagine molto delicato (forse Unipol? O solo è una indiscreta malignità?). Il potere politico avrebbe dunque tentato il colpo mancino con ingerenze e forti pressioni sui vertici delle Fiamme gialle. A questo punto: testa o croce. La verità non sta nel mezzo, ma solo dalla parte di chi non ha mentito. Chissà perché ci appare proprio difficile immaginare un Generale al Comando come un uomo pavido e bugiardo e invece non facciamo fatica alcuna a pensare ad un politico infingardo. Questione di immaginazione? Sarà!, magari commissioneranno qualche altro sondaggio per capire perché gli italiani non hanno più fiducia nelle istituzioni. Ci vuole fantasia per non capirlo.

Provvidenza, pensaci tu a rinsavire i nostri governanti. Vi.vi.vi. Vincenzo Visco, punto e a casa.

 

 

 


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