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Pari opportunità / Diritti della donna |
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Facendo seguito al dibattito tenutosi in Aula l’8 marzo
riguardo alla Quarta Conferenza mondiale sulla piattaforma d’azione per le
donne, con 434 voti favorevoli, 52 contrari e 53 astensioni, il Parlamento il
10 marzo ha adottato una risoluzione comune con la quale si sottolineano le
sfide da cogliere per l’uguaglianza di genere e si invitano Istituzioni europee
e Stati membri a progredire nella difesa dei diritti delle donne. Secondo i deputati, inoltre,
devono beneficiare di particolare attenzione ed essere oggetto di nuove
iniziative le questioni legate alla sterilizzazione non consensuale, alla non
discriminazione nella vita professionale, alla violenza domestica, alla salute,
all’istruzione e alla formazione, alla povertà, alla partecipazione attiva alla
vita pubblica e economica, al rispetto della dignità nei mezzi di
comunicazione. Il Parlamento, infine, condanna la violenza usata dalla polizia
turca durante la manifestazione del 6 marzo ad Istanbul. Diritti delle donne e diritti
umani. Il Parlamento ricorda che i diritti umani delle donne
“costituiscono una parte integrante, inalienabile e indivisibile dei diritti
umani universali” e, in tale contesto, ritiene che occorra utilizzare tutti i
mezzi possibili per prevenire qualsiasi violazione dei diritti umani delle
donne, anche nell’Unione. Gli Stati membri sono quindi
invitati a adottare una legislazione o ad applicare efficacemente quella
esistente per porre fine alle mutilazioni genitali femminili perpetrate nel
loro territorio e ad aiutare i paesi terzi coinvolti ad elaborare programmi per
combattere tali pratiche. Inoltre, il Parlamento esorta
“gli Stati membri conosciuti per casi di sterilizzazione non consensuale” a
coordinare gli sforzi per far applicare la legge e porre fine a tale pratica. I
deputati, poi, condannano i matrimoni forzati e sollecitano l’adozione di tutte
le misure necessarie per punire i responsabili, “anche quando si tratta di
residenti dell’Unione che agiscono al di fuori del territorio comunitario”. Non
discriminazione
Il Parlamento invita gli Stati membri dell’UE che non lo
hanno ancora fatto a ratificare la Convenzione sull’eliminazione di tutte le
forme di discriminazione contro le donne e sottolinea che la situazione delle
donne nell’UE non è migliorata in modo sostanziale dal 1995, “malgrado
l’applicazione e la pratica della legislazione esistente”. A tale proposito, i deputati
citano la direttiva sull’applicazione del principio della parità di
retribuzione tra uomini e donne, nonché quella sul principio della parità di
trattamento per quanto concerne occupazione e formazione professionale. Il Parlamento, d’altra parte,
plaude alla proposta di direttiva della Commissione sull’applicazione del
principio delle apri opportunità e della parità di trattamento tra uomini e
donne in materia di occupazione, considerandola un “importante passo avanti
verso una maggiore certezza e chiarezza in merito all’uguaglianza di genere”.
Così come accoglie con favore l’adozione della direttiva che applica il
principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda
l’accesso a merci e servizi e la relativa offerta. Tuttavia, i deputati lamentano
il fatto che non siano stati realizzati progressi sufficienti verso una totale
eliminazione dell’uso del genere “quale fattore di discriminazione nella
determinazione di premi e benefici in relazione alle assicurazioni ed attività
finanziarie collegate”. Violenza
contro le donne
I deputati riconoscono che sono
state adottate alcune azioni positive per quanto riguarda la violenza contro le
donne. Tuttavia, sottolineano “la mancanza di un chiaro impegno politico per
combattere e sradicare la violenza domestica contro le donne, il turismo
sessuale e la tratta di donne, comprese misure legislative quali diritti di
asilo per le vittime”. Pertanto, essi chiedono alla Commissione di dichiarare
il 2006 Anno europeo contro la violenza nei confronti delle donne. Donne
e salute
Pur riconoscendo che la salute
delle donne nell’UE è migliorata in misura significativa nell’ultimo decennio,
il Parlamento osserva nondimeno che molti fattori continuano ad ostacolare
l’uguaglianza di genere in tale settore. Pertanto chiede che siano adottati
approcci differenti in merito alla salute della donna nel momento in cui si
adottano programmi europei, “e che si presti particolare attenzione alla salute
riproduttiva”. Istruzione
e formazione
I deputati ricordano che
l’istruzione e la formazione sono condizioni indispensabili per realizzare
l’uguaglianza tra uomini e donne. Più in particolare, sottolineano l’esigenza
che la formazione lungo tutto l’arco della vita promuova un accesso egualitario
delle donne ai lavori qualificati e a tutti i livelli della vita professionale. Donne
e povertà
Il Parlamento ritiene che nelle
politiche di sviluppo dell’Unione la lotta contro “la femminilizzazione della
povertà” debba essere considerata un’esigenza prioritaria, pertanto invita il
Consiglio ad adottare indicatori specifici di genere in questo campo, anche per
potere perseguire una politica più concertata nel settore della protezione
sociale. Partecipazione
e dignità delle donne
Il Parlamento ribadisce che una
quota del 40% di donne dovrebbe essere assicurata per quanto concerne la
partecipazione, a nome dell’UE e dei suoi Stati membri, alle missioni di
conciliazione, mantenimento della pace, prevenzione dei conflitti e aiuti in
caso di catastrofe, comprese missioni di inchiesta e di osservazione. Sottolineando l’importanza di
applicare il gender-mainstreaming (inserimento delle problematiche di genere)
in tutte le politiche europee, i deputati invitano poi la Commissione e il
Consiglio a proporre misure intese a migliorare l’accesso e la piena
partecipazione delle donne al processo decisionali in materia economica,
sociale e politica. Inoltre, le due Istituzioni sono anche sollecitate ad
assicurare che tutti i programmi e le attività finanziate sulla base del
bilancio UE, in particolare per quanto riguarda i Fondi strutturali, promuovano
il gender-budgeting (inserimento della dimensione di genere nel bilancio). D’altra parte, i partiti
politici, sia a livello nazionale che europeo, sono invitati a rivedere le loro
strutture e procedure “onde rimuovere tutti gli ostacoli diretti o indiretti
alla partecipazione delle donne”, così come ad adottare strategie adeguate per
realizzare un maggiore equilibrio tra uomini e donne in seno alle assemblee
elette, “comprese misure positive quali le quote”. I deputati, infine, sottolineano
“il ruolo dei mezzi di comunicazione nella definizione di valori e stereotipi
di genere”. Pertanto si dicono favorevoli ad un dibattito con utenti e autorità
di regolamentazione sul loro ruolo “al fine di ricercare e stabilire un giusto
equilibrio tra libertà di espressione e diritto alla dignità umana, in
particolare per quanto riguarda i media e le pubblicità accessibili ai
bambini”. Turchia
Il Parlamento condanna con forza
“il brutale comportamento tenuto dalla polizia ad Istanbul nel corso della
dimostrazione svoltasi in occasione della Giornata della Donna” e chiede alla
Commissione di presentare una relazione completa sull’accaduto. Inoltre, pur
esprimendo apprezzamento per le riforme giuridiche realizzate in Turchia, i
deputati ribadiscono la loro preoccupazione per il fatto che “le donne sono
ancora vittime di omicidi per motivi di onore e violenze”. Pertanto chiedono
alla Commissione e al Consiglio di portare avanti la cooperazione con le
autorità turche e di “seguire attentamente la situazione dei diritti delle
donne in Turchia”.
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