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Il 'cult' dell'ambientalismo ed il silenzio dei catastrofisti |
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L’argomento clima ed effetti devastanti dell’uomo
e delle sua ottusità è sempre un must
per i salotti cult
dell’ambientalismo. Quei ritrovi di menti illuminate che vedono nella
produzione di energia con combustibili fossili, in tutte le attività
industriali, nella comune mania di riscaldarsi quando fa freddo e nel
perseverare ad usare l’auto, la causa della sovrapproduzione di anidride
carbonica, la famigerata CO2, il terribile gas serra che porterà il mondo verso
la morte con una imminente era torrida che distruggerà ogni forma di vita.
Ovviamente tutti questi usano le candele per illuminare casa, non hanno
riscaldamento né climatizzatore, vanno solo a piedi, si lavano poco e quanto
altro lo spirito ecologista preveda per salvare il mondo. Queste teorie sono anche
bandiera dell’IPCC, la commissione ONU sui cambiamenti climatici, organismo
voluto per valutare le ipotesi di cambiamenti gravi che possano essere da
addebitare all’uomo. Se il concetto di indagine e valutazione poteva essere
valido, la sua attuazione è, quantomeno, fonte di grossi dubbi, infatti l’unica
corrente di pensiero accettata è che ci sia un incremento delle temperature a
causa dell’effetto serra provocato delle emissioni di CO2. Non sentono né
valutano altre ipotesi, non ammettono altre fonti di analisi, che sono sempre
di più e sempre più autorevoli, che non siano sotto il loro controllo. Non
guardano nemmeno i dati inconfutabili che dimostrano l’inattendibilità delle
loro teorie. Per esempio, all’inizio dello scorso anno vi è stata la corsa a
preventivare un 2007 record del caldo, con temperature avviate ad un trend di
crescita foriero di devastazioni e siccità, con contemporaneo scioglimento dei
ghiacciai montani e dei poli. Previsioni smentite alla grande, le temperature
sono state moderate, anzi la media annuale mondiale è stata la più bassa degli
ultimi 10 anni. Ciò non ha impedito che fosse assegnato ad Al Gore il Nobel per
la Pace (?) per il film da lui prodotto sul riscaldamento terrestre, “La
scomoda verità”, il cui titolo presagisce la coperture di interessi non certo
naturalistici, e vuol far credere che chi non condivide la visione dell’effetto
serra prodotto dall’uomo sicuramente ha qualcosa da nascondere. Ma la verità
appare sempre più all’inverso: è sempre più evidente che chi sostiene queste
teorie catastrofiche lo fa contro ogni logica, contro ogni realtà e contro ogni
razionale valutazione degli eventi che accadono sulla Terra. A cominciare dal
responsabile dell’IPPC, né un fisico, né un meteorologo, né uno studioso del
settore, semplicemente un economista, un manager di varie industrie e
collaboratore di numerose università, in facoltà di solito di economia, quindi
il massimo della competenza nel settore specifico. Ma questo organismo è la
fonte di riferimento per provvedimenti, proclami o protocolli (Kyoto ne è
l’esempio) che stanno favorendo colossali business mondiali a danno di un
sistema industriale e civile che se pur andava corretto e migliorato, oggi
passa per la causa dell’imminente distruzione del globo. Le fandonie propinate
da gente incompetente ed ignorante (vedasi l’intervento del, per fortuna, ex
ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio al convegno sul clima, da lui stesso
organizzato a Roma il 12 settembre scorso, dove ha affermato “…la temperatura è
aumentata in Italia 4 volte più che nel resto del mondo…”, affermazione
assurda, oltre che completamente falsa, che dimostra la sua qualificazione),
manipolate e rielaborate per creare vero e proprio terrore nella popolazione,
sono uno strumento che nasconde certamente altri interessi. E il protocollo di
Kyoto pare sempre più copertura di affari economici legati alla produzione di
energia alternativa con sistemi di bassissima efficienza e di altissimi costi,
che sopravvivono solo grazie ad incentivi erogati da governi o organizzazioni
internazionali che, comunque, pescano soldi sempre dalle tasche dei cittadini.
Ma oggi c’è un silenzio rotto solo ogni tanto da qualche scoop che poi finisce
in una bolla di sapone: l’ultimo è il mega iceberg staccatosi dal polo sud,
notizia destituita di importanza e significato dai più qualificati centri di
studio mondiali. Un silenzio che nasce da evidenti fattori contrari alle
teorie, come la attuale primavera fredda, con temperature tutt’altro che da
effetto serra, con freddo e precipitazioni invernali in Italia e nel mondo. Le
grancasse del terrorismo ambientale tacciono, ed è già un bel udire, ma quello
che purtroppo continua è la politica di considerare ancora l’uomo come
colpevole. E se anche è vero che il livello di CO2 nell’atmosfera è aumentato,
la temperatura della Terra non lo è, né lo è quella degli strati superiori
dell’atmosfera, che dalle misurazioni dei satelliti è diminuita. Allora ha,
come sempre, ragione il prof. Battaglia che continua ad attribuire, e con lui
moltissimi veri esperti della materia, all’attività solare la variazione della
temperatura e quindi la mutazione del clima, senza che l’uomo, per quanto
stupido, sprovveduto o criminale sia, interferisca in maniera tangibile.
Checché ne dica il nostro luminare Pecoraro Scanio, la cui figura fa venire
alla mente la frase tormentone di un comico di Colorado Cafè: “…la domanda non
è “Chi è?”, ma…. “Perché?”…, perché proprio a noi?
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