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Una "nuova S. Domenico"? … NO, GRAZIE!
La protesta dei cittadini di Casarano   
di Alessandra KWIATKOWSKI

UNA “NUOVA S

Fino a pochi giorni fa il chiostro del comune di Casarano era invaso da grandi pannelli con le immagini della città del futuro: grandi spazi aperti, asettici, gemelli della hall dei biggest centri commerciali americani.

Lungi da tutto ciò i progetti in mostra presso il municipio non sono altro che le proposte per la rivisitazione di piazza S. Domenico.

Questa piazza storica del paese è un’oasi in cui sorge la grande fontana e lo storico bar “Sao Paolo” qui si affacciano il municipio, la chiesa settecentesca e la scuola media di epoca fascista.

Nel progetto  innovativo è preservata l’esistenza della fontana, ma è eliminato il bar con l’inclusione di altri elementi architettonici moderni che stonano con il contesto circostante.

La domanda per chi si fermi di fronte a questo luogo nasce spontanea “Perché intervenire sulla piazza?”. È un quesito questo che non trova una risposta, forse è una di quelle brillanti idee che non fa altro che allontanare ancora di più la politica dal cittadino. Sarebbe bastato chiedere ad un qualsiasi Casaranese un parere sulla “ristrutturazione” preventivata per giungere alla conclusione che l’idea non è assolutamente ben accetta.

Secondo le opinioni di alcuni cittadini l’intervento sarebbe inutile sotto tutti i punti di vista e lancia degli interrogativi sulla competenza della gestione del patrimonio artistico del paese e sulla scarsa attenzione dei “governanti” alle reali esigenze dei cittadini.

Certamente causa del malumore generale è sì l’attaccamento ad una parte antica del paese che merita di essere tutelata escludendo quegli elementi di rottura che le modifiche introdurrebbero, ma soprattutto nasce dal controsenso che l’iniziativa genera. Difatti ad un intervento non necessario e mal tollerato, ma previsto ugualmente dall’amministrazione comunale, si contrappone il bisogno di un intervento importante, ma non previsto nei confronti del bellissimo centro storico casaranese.

Da tempo questa zona è fortemente in degrado ed è in mano a nulla facenti, tossicodipendenti ed avvinazzati che non permettono ai residenti (per la maggior parte anziani) di vivere tranquilli.

Perché allora non prevedere  un piano di ripresa del centro storico pianificando una ristrutturazione delle numerose abitazioni abbandonate e realizzando un’area pedonale? Sarebbe un sogno condiviso questo che apporterebbe un cambiamento significativo e positivo oltre che necessario.

Comuni come Otranto hanno fatto dei propri vicoli antichi uno dei maggiori punti di forza, ancora Specchia con il progetto “Residenza In” ha saputo rivalutare il proprio centro storico con la soddisfazione di tutti i cittadini.

Sapranno i pubblici decisori di Casarano guardare oltre il proprio naso e canalizzare le proprie energie verso un obiettivo importante piuttosto che perder tempo a decostruire e deturpare ciò che con maestria ed oculatezza fu costruito anni ed anni or sono?

È importante preservare l’identità di un paese e rispettarla e per questo nessuno è d’accordo con la “revisione” di S. Domenico, ma anche in questo caso i cittadini dissenzienti si siederanno in poltrona, accavalleranno le gambe e staranno a guardare.

 

 

 

 


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