|
|
Una "nuova S. Domenico"? … NO, GRAZIE! |
|
Fino a pochi giorni fa il
chiostro del comune di Casarano era invaso da grandi pannelli con le immagini
della città del futuro: grandi spazi aperti, asettici, gemelli della hall dei
biggest centri commerciali americani. Lungi da tutto ciò i progetti in
mostra presso il municipio non sono altro che le proposte per la rivisitazione
di piazza S. Domenico. Questa piazza storica del paese
è un’oasi in cui sorge la grande fontana e lo storico bar “Sao Paolo” qui si
affacciano il municipio, la chiesa settecentesca e la scuola media di epoca
fascista. Nel progetto innovativo è preservata l’esistenza della
fontana, ma è eliminato il bar con l’inclusione di altri elementi
architettonici moderni che stonano con il contesto circostante. La domanda per chi si fermi di
fronte a questo luogo nasce spontanea “Perché intervenire sulla piazza?”. È un
quesito questo che non trova una risposta, forse è una di quelle brillanti idee
che non fa altro che allontanare ancora di più la politica dal cittadino.
Sarebbe bastato chiedere ad un qualsiasi Casaranese un parere sulla
“ristrutturazione” preventivata per giungere alla conclusione che l’idea non è
assolutamente ben accetta. Secondo le opinioni di alcuni
cittadini l’intervento sarebbe inutile sotto tutti i punti di vista e lancia
degli interrogativi sulla competenza della gestione del patrimonio artistico
del paese e sulla scarsa attenzione dei “governanti” alle reali esigenze dei
cittadini. Certamente causa del malumore
generale è sì l’attaccamento ad una parte antica del paese che merita di essere
tutelata escludendo quegli elementi di rottura che le modifiche
introdurrebbero, ma soprattutto nasce dal controsenso che l’iniziativa genera.
Difatti ad un intervento non necessario e mal tollerato, ma previsto ugualmente
dall’amministrazione comunale, si contrappone il bisogno di un intervento
importante, ma non previsto nei confronti del bellissimo centro storico casaranese. Da tempo questa zona è
fortemente in degrado ed è in mano a nulla facenti, tossicodipendenti ed
avvinazzati che non permettono ai residenti (per la maggior parte anziani) di
vivere tranquilli. Perché allora non prevedere un piano di ripresa del centro storico
pianificando una ristrutturazione delle numerose abitazioni abbandonate e
realizzando un’area pedonale? Sarebbe un sogno condiviso questo che
apporterebbe un cambiamento significativo e positivo oltre che necessario. Comuni come Otranto hanno fatto
dei propri vicoli antichi uno dei maggiori punti di forza, ancora Specchia con
il progetto “Residenza In” ha saputo rivalutare il proprio centro storico con
la soddisfazione di tutti i cittadini. Sapranno i pubblici decisori di
Casarano guardare oltre il proprio naso e canalizzare le proprie energie verso
un obiettivo importante piuttosto che perder tempo a decostruire e deturpare
ciò che con maestria ed oculatezza fu costruito anni ed anni or sono? È importante preservare
l’identità di un paese e rispettarla e per questo nessuno è d’accordo con la
“revisione” di S. Domenico, ma anche in questo caso i cittadini dissenzienti si
siederanno in poltrona, accavalleranno le gambe e staranno a guardare.
|
|
|