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Sicurezza nelle scuole |
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Come promesso ho seguito il dibattito promosso da
“Cittadinanzattiva” in ordine alla “Giornata nazionale per la sicurezza nelle
scuole”. L’Associazione è nell’orbita “diessina”, ma mi ero voluto astenere da
qualsiasi polemica preconcetta. Non è però colpa mia se i lavori, svoltisi nel
ginnasio-liceo “Giulio Cesare” di Roma, hanno offerto il fianco a più di una
osservazione critica. All’ingresso
mi è stato consegnato un comunicato-stampa che subito mi ha posto in allarme.
Ho letto che la professoressa Teresa Petrangolini, Segretaria
dell’Associazione, testualmente scriveva: “Mezzo milione di alunni ha oggi
partecipato alla giornata”. Primo quesito: come poteva la Petrangolini,
mentre la Giornata era in corso, già dichiarare quanti fossero i
partecipanti? Vado
avanti, sempre attenendomi alle cifre denunciate dal comunicato-stampa. Oltre “mille”
le scuole annunciate quali aderenti alla Giornata. Mia osservazione: un
decimo delle Diecimilasettecentosettantacinque statisticamente
registrate da Ministero della Pubblica Istruzione! Proseguo: “Più di duemila
quelle che hanno risposto all’appello”. Altra mia obiezione: perché mille
non hanno aderito e perché essendo venti le Regioni d’Italia, solo due (quali?)
non sono state interpellate? Il
comunicato dice che dalla ricerca condotta su “duecento” istituti (ma
non erano mille le aderenti e duemila le interpellate?) è emerso
che “una” scuola su “tre” è tutt’ora insicura. Per crolli di intonaco,
assenza di certificazione di agibilità statica, igienico-sanitaria, prevenzione
incendi, “una” scuola su “due”. Infine per mancanza di adeguata
segnalazione per le vie di fuga e la presenza di estintori e di barriere
architettoniche una su quattro. In
ordine al successo o meno della manifestazione vedo che si parla di mezzo
milione di alunni. Ma gli alunni italiani sono settemilioniseicentonovantatremilaquattrocentotrentadue.
Come dire “una giornata” chiusasi alla insegna allora del più clamoroso
insuccesso! Il comunicato poi dice di 22mila edifici scolastici, mentre
il Ministero P.I. dichiara, statistiche alla mano, che le Istituzioni relative
sono –ripeto- diecimilasettecentosettantacinque! I conti, insomma,
continuano a discordare. Non capisco perché il discorso non possa essere
portato avanti con maggiore chiarezza. Ma la mia domanda travalica l’etica che
pur dovrebbe informare la dialettica “maggioranza-opposizione”. Anzi è certo
che questo sia, visto che il comunicato termina con queste parole: “La
proroga di un anno per l’adeguamento delle scuole alla Legge 626/96 per la
sicurezza sui luoghi di lavoro, richiesta da ANCI ed UPI (Associazione
Nazionale Comuni d’Italia e Unione Province d’Italia, N.D.A.) e concessa dal
Governo, è stata a nostro parere un errore. La sicurezza non si può prorogare”. Avendo
io chiesto la parola, ho scoperto che la Petrangolini, né altri, aveva
minimamente informato gli alunni presenti nell’Aula Magna circa le proroghe
(500) di un particolare storico. Nel 1999 il Governo di Massimo D’Alema (e Ministro
della P.I. Giovanni Berlinguer, ambedue del Partito Democratico di Sinistra) si
autoconcesse una proroga di…cinque anni! E poi ci fu il tragico disastro
della scuola di San Giuliano di Puglia…(ventisette morti, dei quali ventisei
scolari!). Su una cosa sono stato e siamo d’accordo. La sicurezza
merita di essere attuata e generalizzata subito. Magari neppure dimenticandosi
però di dire agli alunni aderenti alla “Giornata” che il Governo di oggi da
quello di Prodi, D’Alema, Amato, Dini ed “ulivisti” vari ha ereditato migliaia
di miliardi di debiti di euro! Vogliamo una volta per tutte denunciare quel che
serve, ma anche farlo nel solco della verità? Sarebbe ora di essere coerenti
con i fatti. I ragazzi devono averlo capito e ne sono stato contento perché, in
me che ho detto queste cose, hanno applaudito “Euromediterraneo”.
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