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Ricerca e Innovazione in Puglia – verso un nuovo futuro
CETMA – una storia lunga 10 anni   
di Valeria BRUNO

Non siamo stati gli unici a stupirci

Non siamo stati gli unici a stupirci. Esistono nella nostra terra, in questo Sud bistrattato, a volte pregiudizialmente, realtà di cui non solo si può ignorarne l’esistenza ma anche la grandiosità del loro operare. Ebbene, l’occasione di un 10° anniversario ha portato all’attenzione di molti un Consorzio che fa ricerca e interpreta la politica dell’innovazione tecnologica seguendo il tanto auspicato, ma non sempre realizzato, modello di collaborazione fra pubblico e privato. Parliamo del CETMA, Centro di Progettazione, design e tecnologie dei materiali, nato nel 1994 presso il Parco Tecnologico “Cittadella della Ricerca” di Brindisi, per volontà del dott. Angelo Marino, di recente scomparso, in collaborazione con il dott. Massimo Corchia; un Consorzio concepito come modello di ricerca che punta ad accrescere il potenziale in termini di sviluppo ed innovazione in Puglia.

La crescita esponenziale del CETMA è riscontrabile già solo in questi dati: dagli iniziali 40milioni di lire, oggi il fondo consortile e le riserve patrimoniali contano oltre 4milioniseicentomila euro. Il consorzio, che non ha scopo di lucro, reinveste ogni utile in attività di ricerca e formazione.

Come evidenziato dal Direttore del Consorzio ing. Luigi Barone nel corso dell’incontro svoltosi presso la Masseria “Marziale” in Brindisi lo scorso 22 novembre, le specifiche competenze del CETMA riguardano tre rami principali: Ingegneria dei materiali, Ingegneria informatica e Design industriale. Avvalendosi di eccellenti professionisti, tra ingegneri, ricercatori, programmatori e tecnici, mette a disposizione dei propri partner, competenze multidisciplinari, proponendo e gestendo progetti di ricerca con imprese ed enti, fornendo consulenze specialistiche.

Pur essendo un soggetto di diritto privato, il CETMA vanta nella sua compagine sociale enti pubblici, aziende private ed università. Questo modello collaborativo è stato elogiato, incoraggiato, preso ad esempio nel corso dell’incontro cui hanno preso parte, oltre ai rappresentanti istituzionali quali il Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti ed il Presidente della Provincia di Brindisi Michele Errico, i massimi rappresentanti del mondo della ricerca scientifica in Italia: il dott. Luciano Criscuoli Direttore Generale del Ministero Istruzione, Università e Ricerca, l’ing. Giovanni Lelli Direttore Generale ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie e l’Ambiente), il prof. Oronzo Limone rettore dell’Università degli Studi di Lecce, il dott. Vito Pertosa Presidente della Commissione Ricerca Confindutria Puglia, il dott. Giuseppe Riccardi Direttore CNA Puglia, il Presidente Assindustria Brindisi Massimo Ferrarese ed il prof. Aldo Romano Direttore E-Business Management School ISUFI – Università di Lecce.

“Registriamo la refrattarietà delle imprese locali ad interagire con la nostra Università – ha commentato il Rettore Limone –, che pure lavora con grandi realtà internazionali. L’Università, ente autonomo da molti anni, ha assunto un ruolo propulsivo nello sviluppo economico del territorio. Con i fatti si dimostra che consorzi come il CETMA (di cui l’Università di Lecce è socia n.d.r.) siano degli strumenti fondamentali per rendere il territorio competitivo”.

Il Presidente Ferrarese ha ricordato che “nel sistema confindustriale è aumentata la consapevolezza che lo sviluppo delle attività di Ricerca e Innovazione è fondamentale per la competitività del nostro apparato”.  L’Assindustria di Brindisi, che ha da tempo avviato forme di collaborazione con il mondo della scuola ed accordi con le Università di Bari e Lecce, considera il CETMA, per competenza, serietà professionale e meccanismo di funzionamento delle agevolazioni pubbliche, una risorsa importante per il proprio sistema associativo. “Mentre da tante parti si parla di favorire la ricerca e l’innovazione – ha concluso Ferrarese - fa piacere scoprire che proprio ‘dentro casa’ si sia potuta sviluppare una realtà viva e vitale ed altamente avanzata come questa, che ci porta a rivalutare tutta l’area della Cittadella della Ricerca, da troppi anni identificata nel PASTIS e con quest’ultima caduta in disgrazia”.

Ha ricordato il Prof. Romano che pur molto parlando, a volte sproloquiando, sul tema della ricerca e innovazione come motore di sviluppo, si è perso di vista un punto fondamentale: quale è la direzione dello sviluppo? “È un futuro difficile, incerto, ma non possiamo fare a meno di immaginarlo. Ricerca e innovazione sono solo un mezzo per raggiungerlo!”.

 

 


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