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I miracoli. Quello che la ragione non riesce a spiegare |
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La gente crede nei miracoli? La risposta a questa domanda
porta inevitabilmente alla creazione di due compagini contrapposte: quella dei
credenti, dei fedeli che ci credono e li considerano un segno inequivocabile
della presenza di Dio, e quella dei diffidenti che avallano il loro scetticismo
attraverso spiegazioni scientifiche e sostengono che nella maggioranza dei casi
i miracoli, come l’apparizione della Madonna o di Santi, accadono a persone
semplici, dalla scarsa cultura o addirittura analfabeti, cresciuti a stretto
contatto con la fede religiosa e pertanto facilmente influenzabili. A quanto pare in America ai
miracoli ci credono, e non sono in pochi coloro che lo affermano, ma ben l’85%
degli americani adulti, di cui circa la metà dichiara anche di esserne stato
testimone diretto in almeno un’occasione. Che fortuna!aggiungiamo noi. Scettici o credenti ferventi o i
soliti indecisi tra le due posizioni, certo è che ogni giorno ci rivolgiamo con
‘preghiere’ più o meno sincere o palesemente opportunistiche ad un essere
superiore, a quell’entità capace di cose straordinarie per chiedere qualcosa:
<<Fai un miracolo! Fammi vincere al Superenalotto!>>. Dal miracolo
della vincita milionaria (sfacciatamente opportunistico) al miracolo sul campo
di calcio: se il portiere para un rigore ha ‘miracolosamente’ salvato la sua
porta, il suo nome, la sua squadra e tutti i tifosi. Questi sono due esempi che
testimoniano l’uso, ma soprattutto l’abuso del termine. Veri miracoli, però, sono
accaduti. Ben 400 nell’ultimo venticinquennio sono stati gli eventi eccezionali
a cui gli scienziati non hanno saputo dare una spiegazione scientifica. Uno dei
tanti è quello di una donna messicana, Cirana Rivera de Montiel, cui la
medicina diagnosticò una rara malattia genetica, la Bpes, da cui la donna è
tuttora affetta. Tale patologia comporta la totale e cronica assenza di
ovulazione, l’ostruzione delle tube e la retroversione dell’utero, con la
logica conseguenza dell’impossibilità di procreazione per la donna. Il marito
ha rivolto le sue accorate preghiere al vescovo Rafael Guizar Valencia, morto
nel 1938 dopo numerosi anni trascorsi in esilio a causa della persecuzione
antireligiosa in Messico. Evidentemente le preghiere sono state ascoltate
perché Cirana scoprì nel maggio 1983 di essere incinta e partorì 9 mesi più
tardi il piccolo Sergio junior, affetto anch’egli da Bpes. Un dato,
quest’ultimo, che esclude la possibilità del ricorso della donna alla
fecondazione artificiale con un ovulo sano di una donatrice. C’è poi l’indiano Matthew
Pellisery, nato con una deformità ai piedi, definita ‘varo-equina’ (i piedi
ritorti verso l’interno) che è guarito grazie all’intercessione di madre Mariam
Thresia Chiramel Mankidiyan, una religiosa impegnata nell’assistenza dei poveri
e dei malati, vissuta prima della nota madre Teresa di Calcutta, cui la
famiglia Pellisery aveva dedicato una novena di preghiere. Cirana e Matthew
sono solo due dei numerosi casi al vaglio della Commissione della Congregazione
delle Cause dei Santi che deve appurare, attraverso minuziose indagini,
testimonianze, perizie attestanti l’impossibilità di una spiegazione
medico-scientifica, che l’evento in esame è un miracolo. Perché si è verificato
non qualcosa di eccezionale, ma di impossibile. E voi da che parte state? Vero è che il credente non ha
bisogno dei miracoli per rafforzare la sua fede, ma per chi è diffidente non
bastano 1000 miracoli per cambiare idea.
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