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La preistoria del cinema |
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Il cinema ha celebrato, nove
anni or sono, il centenario della sua nascita. Oggi è un mezzo di comunicazione
dell’arte nella sua forma più completa che si manifesta attraverso la
rappresentazione di suoni, immagini e sensazioni nel modo più preciso ed
efficiente possibile. Tutto ciò appare scontato ai nostri occhi; ma,
naturalmente, non è stato sempre così. La società moderna gode del
risultato di una appassionata, lunga e complessa ricerca sulla possibilità di
conferire la capacità del movimento alle forme che per l’osservatore sono
immobili, di rivederle e riprodurle. Prove ed esperimenti si sono susseguiti
addirittura nei secoli, fino ad ottenere la tanto attesa e meritata ricompensa
il 23 febbraio del 1895, quando Auguste e Louis Lumière brevettarono il
cinematografo. Fu un evento straordinario. Il
nuovo strumento racchiudeva finalmente le caratteristiche che un proiettore di
immagini in movimento su pellicola doveva necessariamente avere. Alla base del
perfezionamento ottenuto c’erano i progressi conseguiti nello studio della
fotografia, dalla camera obscura del cinquecento, proiettore di luce esterna in
una stanza buia, fino alla prima pellicola fotografica, presentata nel 1879. Quanto alla proiezione, già nel
settecento un primo modello di lanterna magica veniva utilizzato come
proiettore di immagini. Si perfezionerà nel corso dello stesso secolo e poi
nell’ottocento, giungendo infine al cinematografo dei Lumière. Louis ed Auguste
nacquero a Besancon, città della Francia orientale, rispettivamente nel 1864 e
nel 1862. Figli di un fabbricante di lastre fotografiche di Lione, cominciarono
ad occuparsi delle fotografie in movimento, colpiti dal Kinetoscope di Thomas
Alva Edison. Il kinetoscope era un proiettore
attraverso il quale era possibile vedere delle figure in movimento. Il
cinematografo dei Lumière era decisamente più elaborato e più completo dal
punto di vista funzionale: maneggevole e leggero, veniva utilizzato come
macchina da presa, proiettore e stampatore ottico. Il primo spettacolo
cinematografico ebbe luogo il 28 dicembre del 1895. Nel mese di giugno, a Lione, uno
spettacolo si svolse di fronte al pubblico riunito in occasione del congresso
della Società Fotografica Francese. Le pellicole presentavano sequenze estremamente
semplici: prevalentemente, i protagonisti di questi primi esperimenti
cinematografici, erano i componenti delle famiglie degli stessi fratelli
Lumière. Una di queste sequenze mostrava l’immagine di una madre e di due
bambini che osservano, da una banchina, l’arrivo di una barca; in altre
sequenze si vedevano immagini di gente in piazza o di soldati durante le
esercitazioni. Fu clamoroso il successo di
effetti speciali come il fumo in un filmato sul lavoro dei fabbri e le nuvole
di polvere sollevate dal crollo di un muro. Stranamente, Auguste e Louis
Lumière non prevedevano alcun futuro per il cinema. In seguito, per di più,
sembrarono persino contrariati dall’evoluzione del cinematografo e dall’uso che
se ne fece. A loro va comunque riconosciuto
il merito di una grande invenzione; e alla storia quello di avere, per nostra
fortuna, seguito il suo corso, nonostante la malcelata opposizione dei padri di
uno strumento rivoluzionario divenuto poi in seguito parte integrante delle
nostre vite e mezzo di comunicazione insostituibile.
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