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DONNE nella STORIA d'ITALIA
Nilde Iotti, la politica in rosa

  
di Martina VOGRIC

Donna simbolo di una generazione di donne che dovettero lottare per emanciparsi, Leonilde Iotti, detta da sempre Nilde, nacque

Donna simbolo di una generazione di donne che dovettero lottare per emanciparsi, Leonilde Iotti, detta da sempre Nilde, nacque a Reggio Emilia il 10 aprile 1920, in una famiglia spiccatamente anti-fascista; il padre, deviatore delle Ferrovie dello Stato, attivista nel movimento operaio e socialista, perseguitato poi dai fascisti, decise di impartire alla figlia Nilde un’educazione religiosa, tanto che volle farle frequentare l’Università Cattolica di Milano perché, citando le sue parole che la Iotti spesso ricordò nel corso della sua vita , “è meglio stare con i preti che con i fascisti”, e anche se Nilde rimase orfana di padre a soli 14 anni, le fu permesso di continuare gli studi poiché la madre, in un periodo in cui, per la legge fascista, le donne erano costrette al focolare domestico, si mise a lavorare per poter mantenere, per sé e per la propria famiglia, uno stile di vita che fosse almeno dignitoso. Così Nilde andò a studiare a Milano, ma gli anni dell’Università corrisposero a un forte travaglio ideologico, che la portò al rifiuto della fede cattolica perché considerata assolutista e intollerante.

Con l’adesione dell’Italia alla Seconda Guerra Mondiale lo spirito politico e la volontà quasi rivoluzionaria di Nilde Iotti, poiché probabilmente da sempre esistiti, ma non ancora maturati, si risvegliarono, e si iscrisse al P.C.I.

Fu da questo punto che cominciò la carriera impegnata e politica di Nilde Iotti, che inizialmente si segnalò come porta-ordini, uno dei ruoli più significativi e pericolosi assunti dalle donne nel periodo della Resistenza, diventando contemporaneamente Responsabile dei Gruppi di Difesa della Donna, che si occupava della raccolta di generi fondamentali come alimenti, medicine e indumenti, ma si impegnava anche alla realizzazione di volantini e la ricerca di armi, dando fin  da questi primi momenti di impegno politico e sociale una grossa scossa all’emancipazione femminile, allora completamente repressa dalla guerra e dal fascismo.

L’anno  fondamentale della vita della Iotti fu il 1946 quando, con il referendum del 2 giugno il voto si estese alle donne, una svolta fin troppo tardiva nell’emancipazione di un paese considerato avanzato ed evoluto; così la Iotti venne eletta in Parlamento, quell’anno e incessantemente nei successivi 50 anni, fino al 1996.

La sua vita si svolse quasi interamente tra le mura di Montecitorio,dove svolse un’attività frenetica, che ebbe un ruolo fondamentale in un periodo alquanto difficile e particolare per la politica di quegli anni e anche di alcuni successivi, come durante lo scandalo di Tangentopoli, in cui venne sostituita alla Presidenza della Camera, alla quale era stata eletta nel 1979, dal democristiano Oscar Luigi Scalfaro; ma anche la sua vita privata fu strettamente legata all’ambiente lavorativo, a causa della travagliata relazione con il Segretario  del PCI Palmiro Togliatti, relazione nata in un “galeotto” ascensore di Montecitorio e fortemente ostacolata dal rigoroso e intransigente PCI, che considerava immorale una storia extraconiugale (Togliatti era infatti sposato); ma nonostante tutte le difficoltà e gli ostacoli il loro amore non si arrese e affrontò insieme a loro una grande fetta della storia italiana, fino alla morte di Togliatti, avvenuta nel 1964.

Con il volto austero di sempre e con l’immancabile crocchia di capelli ormai divenuti grigi, negli ultimi anni della sua vita, Nilde Iotti si occupò con la stessa passione dei primi battaglieri anni delle importanti cariche che ricevette e abbandonò il suo vero amore, la politica, solo poco prima di morire a causa di una malattia, il 4 dicembre 1999.

 

 


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