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cinema: TROY |
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Il cinema
ha il difficile compito di offrirci immagini e rappresentazioni del mondo reale
o del regno fantastico e leggendario che è spesso e generosamente prestato
dalla letteratura alla settima arte, studiando un impatto suggestivo, sia che
le suddette immagini favoriscano nello spettatore l’insorgere di un sentimento,
solo relativamente negativo nel mondo della celluloide, come la paura, lo
sdegno e il desiderio di vendetta, sia che inducano, al contrario, a provare
sentimenti nobili e idonei a suscitare emozioni estremamente piacevoli, quali
l’amore, l’amicizia e il bisogno di immedesimazione nei personaggi che ci
vengono proposti. Questa Avvalendosi
di un cast di star di prima grandezza, tra cui spiccano Achille-Brad Pitt,
Ettore-Eric Bana e Paride-Orlando Bloom, il film di Petersen propone una
rilettura del poema omerico in chiave più romantica, senza escludere tuttavia
un’attenzione maniacale nella cura dei particolari, come si può intuire dalla
perfetta ricostruzione dei costumi e delle armi, la cui veridicità storica è
straordinaria. La
guerra tra Greci e Troiani, che scoppia a causa del rapimento della bella Elena
da parte del principe troiano Paride, consente ancora una volta all’imbattibile
Achille di mostrare il proprio valore combattendo per il suo popolo, i Greci,
ed infliggendo gravi sconfitte ai Troiani. Achille, interpretato da un Brad
Pitt trasformato nel fisico e nello spirito da ore ed ore di estenuanti
allenamenti in palestra, non è in questo film un brutale guerriero assetato di
sangue, ma un uomo che segue quasi con rassegnazione un destino che è stato
scritto per lui; inoltre ama, riamato, la sacerdotessa troiana Briseide. Ma gli
eventi drammatici si susseguono, precipitando gli uomini in una incessante
spirale di vendette: Paride sfida Menelao, lo sposo di Elena, con l’intenzione
di ucciderlo e di vivere finalmente il suo amore con la giovane donna. Nel
corso dello scontro, però, Paride è messo in difficoltà da Menelao e viene
salvato dall’intervento del fratello Ettore, che uccide Menelao, alimentando in
questo modo l’odio per i Troiani da parte di Agamennone, fratello dell’ucciso. La battaglia
esplode. Le scene di combattimento sono spettacolari e il rumore sinistro
prodotto dall’incrociarsi delle spade e dall’infrangersi degli scudi è
particolarmente efficace nell’effetto-realtà, soprattutto nello scontro fra
Ettore e Achille. Alla fine, quando ormai Troia è perduta a causa dello
stratagemma del cavallo di legno, il guerriero Achille ignora totalmente la
battaglia per lanciarsi alla ricerca dell’amata Briseide. Riesce a trovarla, ma
il destino incombe: Paride sopraggiunge e, nonostante le suppliche della cugina
Briseide, uccide Achille trafiggendolo al tallone, il suo punto debole secondo
la leggenda. Troia è
caduta, anche se si lascia intravedere la speranza di una rinascita futura
nella consegna della spada della città al giovane Enea. Il fato si realizza.
Solo nella morte gli eroi raggiungono l’immortalità.
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