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Sanità nel Mezzogiorno con il Piano e-Europe
  
di Antonino GIANNONE

Mezzogiorno e Piano e-Europe 2005

Proponiamo la seconda parte dell’intervista al Vicepresidente della Regione Puglia, Assessore alla Famiglia ed alla Formazione, On. Giovanni Copertino candidato dell’UDC al Parlamento europeo

in rappresentanza delle Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia

 

Presidente Copertino, nella prima parte della nostra intervista abbiamo parlato di alcuni dei più importanti aspetti del Piano e-Europe; cosa può dire in particolare sul tema della Salute che sta sempre all’attenzione ed al cuore di tutti i cittadini?

Fattori di innovazione stanno spostando in avanti le frontiere dell’agire in medicina: oggi è possibile gestire ogni tipo di informazione senza più vincoli di tempo e di spazio, la mobilità si sta affermando come primario elemento di innovazione per gestire la crescente complessità dei sistemi sanitari. Sono molti i benefici organizzativi, gestionali e clinici, che questa rivoluzione tecnologica del ICT e del Piano e-Europe sono in grado di assicurare; si pensi alla gestione dei dati personali del Paziente, tramite le cartelle cliniche elettroniche intercomunicanti, che eviteranno di dover trasportare con sé la massa dei referti e documenti tra ambulatori, reparti, uffici ticket, farmacie ecc.; si pensi alla possibilità di prenotare e pagare on-line esami di laboratorio e visite, si pensi ai teleconsulti a distanza, alla teleassistenza e al telecontrollo, alla formazione a distanza per le professioni mediche, solo per citare alcuni dei molteplici campi di applicazione possibili.

Presidente Copertino, va detto che nella Sanità delle Regioni del Mezzogiorno non siano affatto diffuse queste moderne modalità di offerta di servizi di assistenza socio-sanitaria!

È certamente noto che l’intero Sistema Sanitario Nazionale fino a poco tempo fa si è tenuto un poco distaccato dal fenomeno Internet e dai sistemi di applicazione ICT e si è preoccupato principalmente di migliorare il funzionamento dei sistemi tradizionali di assistenza sanitaria.

Oggi il Piano e-Europe considera che il Sistema Sanitario, come “grande sistema pubblico”, sia in grado di trainare lo sviluppo della Società dell’Informazione con un suo ruolo a sé stante e importante, in particolare con il sistema e-Health, ovvero con i servizi sanitari on-line come parte integrante dei servizi di e-Government ai cittadini.

Ma non Le sembra che sia più necessario che oggi debbano funzionare meglio e prima i sistemi tradizionali di assistenza sanitaria negli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche e poi magari si potrà dar corso ai nuovi servizi on-line e di Telemedicina?

Certamente le politiche sanitarie seguite in questi anni dalle Regioni del Mezzogiorno hanno cercato di razionalizzare i sistemi esistenti: la Regione Puglia, è stata tra le prime che ha avuto il coraggio nel 2003 nell’interesse dei cittadini di mettere mano al piano di riordino ospedaliero, pur sapendo di andare incontro a tante polemiche strumentali e contro alcuni interessi localistici.

Ha avuto inizio un’operazione indifferibile a favore dell’intera popolazione residente in Puglia: l’eliminazione di duplicazioni di piccoli ospedali a pochi chilometri, con il funzionamento di semplici branche generali, e la contemporanea riconversione delle strutture ospedaliere in strutture in grado di soddisfare le ampie esigenze di riabilitazione e inoltre l’apertura di nuovi servizi in grado di offrire al territorio branche specialistiche prima inesistenti e sistemi operatori con tecnologie avanzate in modo anche da ridurre sensibilmente le spese per “mobilità di assistenza sanitaria” dei cittadini pugliesi in Regioni del Nord che tali sistemi già possiedono perché hanno ottimizzato da diversi anni fa i processi organizzativi, gestionali e di cura ospedaliera e post ospedaliera.

Ritengo quindi che faremmo un danno ai cittadini che vivono nel Mezzogiorno se “chiudessimo le porte” all’utilizzazione delle innovazioni e delle tecnologie ICT nelle attività tradizionali, ma ancor più nel delicato settore della Salute. In Europa, laddove i nuovi processi sanitari sono già stati organizzati con l’ausilio delle applicazioni di Telematica sanitaria e di Telemedicina, l’assistenza sanitaria ne ha tratto dei benefici, sia in termini di miglioramento della qualità delle prestazioni erogate che dei costi complessivi del sistema sanitario.

Presidente Copertino, nel ringraziarLa a conclusione di questa intervista, Le chiediamo quali altri obiettivi a più a lungo termine Lei ritenga che siano da raggiungere nel Mezzogiorno per il nuovo Parlamento europeo con la prosecuzione del Piano e-Europe, che sarà esteso almeno fino al 2010?

Ritengo che in Italia e quindi nel Mezzogiorno si dovrà attuare una seconda fase di realizzazione del Piano e-Europe nel suo complesso e in particolare del programma di e-Government. Sarà necessario spostare la collaborazione su un terreno più avanzato, che è indispensabile per la realizzazione stessa dei progetti che stiamo avviando: occorre cioè definire una visione condivisa per l'attuazione del e-Government nel nostro Paese. Le parole chiave del e-Government saranno: “aggregazione tra amministrazioni” per offrire servizi integrati; “integrazione dei bacini di utenza” per meglio giustificare gli investimenti; “interregionalità dei servizi”; “trasferimento delle soluzioni”. Si tratterà di realizzare un ulteriore obiettivo: aprire questo percorso di condivisione e di collegarlo strettamente a quello che sempre più appare il più significativo ed impegnativo processo di innovazione negli anni 2000 del nostro Paese: la riorganizzazione moderna dello Stato e dei suoi livelli di decentramento.

 

Auspichiamo che queste considerazioni, che fanno parte del Programma del Presidente Giovanni Copertino, candidato dell’UDC al Parlamento europeo, si possano tradurre, in caso di Sua elezione, concretamente in atti parlamentari europei con l’erogazione di adeguate risorse finanziarie al Piano e-Europe per sostenere la realizzazione dei nuovi progetti del Mezzogiorno che favoriranno la modernizzazione della Pubblica Amministrazione e che daranno un significativo impulso alle attività economiche e ai nuovi servizi on-line per noi cittadini del Meridione in modo che più Europa arrivi nel Sud e così meno meridionali, dotati di qualità professionali, saranno costretti ad emigrare al Nord.

 

 

 


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