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Sanità nel Mezzogiorno con il Piano e-Europe |
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Proponiamo la seconda parte
dell’intervista al Vicepresidente della Regione Puglia, Assessore alla Famiglia
ed alla Formazione, On. Giovanni Copertino candidato dell’UDC al Parlamento
europeo Presidente Copertino, nella prima parte della nostra intervista
abbiamo parlato di alcuni dei più importanti aspetti del Piano e-Europe; cosa
può dire in particolare sul tema della Salute che sta sempre all’attenzione ed
al cuore di tutti i cittadini? Fattori di innovazione stanno spostando in avanti
le frontiere dell’agire in medicina: oggi è possibile gestire ogni tipo di
informazione senza più vincoli di tempo e di spazio, la mobilità si sta
affermando come primario elemento di innovazione per gestire la crescente
complessità dei sistemi sanitari. Sono molti i benefici organizzativi,
gestionali e clinici, che questa rivoluzione tecnologica del ICT e del Piano
e-Europe sono in grado di assicurare; si pensi alla gestione dei dati personali
del Paziente, tramite le cartelle cliniche elettroniche intercomunicanti, che
eviteranno di dover trasportare con sé la massa dei referti e documenti tra
ambulatori, reparti, uffici ticket, farmacie ecc.; si pensi alla possibilità di
prenotare e pagare on-line esami di laboratorio e visite, si pensi ai
teleconsulti a distanza, alla teleassistenza e al telecontrollo, alla
formazione a distanza per le professioni mediche, solo per citare alcuni dei
molteplici campi di applicazione possibili. Presidente Copertino, va detto che nella Sanità
delle Regioni del Mezzogiorno non siano affatto diffuse queste moderne modalità
di offerta di servizi di assistenza socio-sanitaria! È certamente noto che l’intero Sistema Sanitario
Nazionale fino a poco tempo fa si è tenuto un poco distaccato dal fenomeno
Internet e dai sistemi di applicazione ICT e si è preoccupato principalmente di
migliorare il funzionamento dei sistemi tradizionali di assistenza sanitaria. Oggi il Piano e-Europe considera che il Sistema
Sanitario, come “grande sistema pubblico”, sia in grado di trainare lo sviluppo
della Società dell’Informazione con un suo ruolo a sé stante e importante, in
particolare con il sistema e-Health, ovvero con i servizi sanitari on-line come
parte integrante dei servizi di e-Government ai cittadini. Ma non Le sembra che sia più necessario che oggi
debbano funzionare meglio e prima i sistemi tradizionali di assistenza
sanitaria negli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche e poi magari si
potrà dar corso ai nuovi servizi on-line e di Telemedicina? Certamente le politiche sanitarie seguite in questi
anni dalle Regioni del Mezzogiorno hanno cercato di razionalizzare i sistemi
esistenti: la Regione Puglia, è stata tra le prime che ha avuto il coraggio nel
2003 nell’interesse dei cittadini di mettere mano al piano di riordino
ospedaliero, pur sapendo di andare incontro a tante polemiche strumentali e
contro alcuni interessi localistici. Ha avuto inizio un’operazione indifferibile a
favore dell’intera popolazione residente in Puglia: l’eliminazione di
duplicazioni di piccoli ospedali a pochi chilometri, con il funzionamento di
semplici branche generali, e la contemporanea riconversione delle strutture
ospedaliere in strutture in grado di soddisfare le ampie esigenze di
riabilitazione e inoltre l’apertura di nuovi servizi in grado di offrire al
territorio branche specialistiche prima inesistenti e sistemi operatori con
tecnologie avanzate in modo anche da ridurre sensibilmente le spese per
“mobilità di assistenza sanitaria” dei cittadini pugliesi in Regioni del Nord
che tali sistemi già possiedono perché hanno ottimizzato da diversi anni fa i
processi organizzativi, gestionali e di cura ospedaliera e post ospedaliera. Ritengo quindi che faremmo un danno ai cittadini
che vivono nel Mezzogiorno se “chiudessimo le porte” all’utilizzazione delle
innovazioni e delle tecnologie ICT nelle attività tradizionali, ma ancor più
nel delicato settore della Salute. In Europa, laddove i nuovi processi sanitari
sono già stati organizzati con l’ausilio delle applicazioni di Telematica
sanitaria e di Telemedicina, l’assistenza sanitaria ne ha tratto dei benefici,
sia in termini di miglioramento della qualità delle prestazioni erogate che dei
costi complessivi del sistema sanitario. Presidente Copertino, nel ringraziarLa a
conclusione di questa intervista, Le chiediamo quali altri obiettivi a più a
lungo termine Lei ritenga che siano da raggiungere nel Mezzogiorno per il nuovo
Parlamento europeo con la prosecuzione del Piano e-Europe, che sarà esteso
almeno fino al 2010? Ritengo
che in Italia e quindi nel Mezzogiorno si dovrà attuare una seconda fase di
realizzazione del Piano e-Europe nel suo complesso e in particolare del
programma di e-Government. Sarà necessario spostare la collaborazione su un
terreno più avanzato, che è indispensabile per la realizzazione stessa dei
progetti che stiamo avviando: occorre cioè definire una visione condivisa per
l'attuazione del e-Government nel nostro Paese. Le parole chiave del
e-Government saranno: “aggregazione tra amministrazioni” per offrire servizi
integrati; “integrazione dei bacini di utenza” per meglio giustificare gli
investimenti; “interregionalità dei servizi”; “trasferimento delle soluzioni”.
Si tratterà di realizzare un ulteriore obiettivo: aprire questo percorso di
condivisione e di collegarlo strettamente a quello che sempre più appare il più
significativo ed impegnativo processo di innovazione negli anni 2000 del nostro
Paese: la riorganizzazione moderna dello Stato e dei suoi livelli di
decentramento. Auspichiamo
che queste considerazioni, che fanno parte del Programma del Presidente
Giovanni Copertino, candidato dell’UDC al Parlamento europeo, si possano
tradurre, in caso di Sua elezione, concretamente in atti parlamentari europei
con l’erogazione di adeguate risorse finanziarie al Piano e-Europe per
sostenere la realizzazione dei nuovi progetti del Mezzogiorno che favoriranno
la modernizzazione della Pubblica Amministrazione e che daranno un
significativo impulso alle attività economiche e ai nuovi servizi on-line per
noi cittadini del Meridione in modo che più Europa arrivi nel Sud e così meno
meridionali, dotati di qualità professionali, saranno costretti ad emigrare al
Nord.
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