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Kantieri.it |
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La scena musicale salentina non
è mai stata così fervida. Ed organizzata. Merito di Kantieri.it, il sito
internet che accoglie al suo interno più di 120 gruppi musicali emergenti da
tutta la Puglia e portato avanti con grande passione da uno staff di giovani
appassionati, che hanno scelto di raccontare cosa succede sulla scena musicale
non solo salentina. Noi abbiamo incontrato Vincenzo Portone, 35 anni, titolare
della web agency Subsistemi, ideatore e curatore di Kantieri, al quale abbiamo
rivolto alcune domande. Quando e come è nata l’idea di
Kantieri? L’idea è nata
nell’estate 2002, unendo la mia passione per la musica a quella per il web.
Dopo un anno il sito era finalmente on-line. Kantieri è sempre stato un
progetto libero, nessun servizio è a pagamento. Stiamo cercando, attraverso
sponsorizzazioni, di finanziare tanti progetti. Lavorare solo per passione,
però, è diventato impossibile e per crescere c’è bisogno di risorse, anche
economich Quali sono state le difficoltà
incontrate nell’intraprendere questa iniziativa? Il servizio
non può eternamente andare avanti sui sacrifici di chi trascura anche il
proprio lavoro, ma per fortuna ci sono tutti quelli che ci aiutano, riempiendo
di contenuti il sito o aiutandoci nella attività che richiedono impegno fisico.
Quante band sono iscritte al
vostro sito? Sono 120
ormai, da tutta la Puglia. Abbiamo avuto richieste da tutta Italia (500-600
bands), ma non siamo una rubrica di indirizzi. Ci sono portali che fanno questo
molto meglio di noi. Vogliamo agire sul territorio, focalizzare al massimo
quello che altri non vedono. Da poco Kantieri è anche una
rivista cartacea. Da dove è nata questa necessità? È un’opportunità,
un canale in più per raggiungere più utenti. Abbiamo distribuito 5.000 copie
del numero zero. Un successo ma i costi sono eccessivi. Vogliamo stampare un
prodotto valido, che non sia una semplice raccolta di sponsorizzazioni. Per
fare questo ci vogliono tante risorse. È difficile fare informazione
musicale nel Salento? Dipende da
quello che si ha da dire e a chi. L’informazione, da noi forse eccessiva, deve
avere un destinatario che la richieda, capire prima chi c’è ad ascoltarti e
quanti sono. Non pubblichiamo tutte le notizie e gli eventi del globo. Ci
interessa di più il rapporto personale con chi ci segue. Nel vostro sito sono
rappresentati vari generi musicali. È un modo per dire che il Salento non è
solo pizzica? Non nascondo
che Kantieri è nato anche per questo. La pizzica per tutti noi è una cosa
importante, simbolicamente sta segnando la presa di coscienza culturale del
popolo salentino, che fino a ieri si vergognava del proprio dialetto, del
proprio paesino, della propria identità. Adesso sembra addirittura che essere
salentini sia un merito di cui fregiarsi a prescindere. Per questo, col Salento
e la pizzica ho il classico rapporto di amore e odio. Amo questa terra perché
ci sono nato, amo questa gente perchè sono uno di loro. Ma non sopporto quelle
frasi fatte come “contribuire alla crescita del Salento”, “riscoprire la
salentinità”, “Salento d’amare”. Servono solo a vendere i gadget. Kantieri non
si pone l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del Salento, né quello di
costruire l’identità e il senso di appartenenza ad una terra. Vuole solo
promuovere la musica, niente di più. Voi che monitorate costantemente
lo scenario musicale, come giudicate quello salentino? La scena
salentina è molto interessante. Tante realtà, tanti gruppi che propongono
musica propria, locali, concerti, giornali, riviste, ma mancano spazi ed
occasioni di scambio Si spendono solo 500 euro per far venire a Lecce un gruppo
di Udine, con 3 dischi ufficiali all’attivo e con gli stessi soldi, si riesce
appena a convincere un gruppo salentino (senza opere edite all’attivo) a salire
su un palco. Un’altra cosa che mi fa molto irritare è l’atteggiamento di chi ce
l’ha fatta, di chi ha sfruttato Kantieri per promuoversi, ma appena firmato un
contrattino, ha salutato tutti e via col vento. Questa è una delle cose in cui,
per il momento, Kantieri ha fallito nel suo obiettivo. Cercheremo di lavorare
meglio in questo senso in futuro. Quale pensate che sia il merito
maggiore di Kantieri? Nessun in particolare
se non quello di essere arrivati in anticipo rispetto agli altri. Lascerei ad
ognuno il suo: gli artisti in questo senso sono quelli che ci mettono di più.
Se qualità c’è, allora è qualità di proposte musicali e artistiche. Quando
abbiamo potuto abbiamo organizzato concerti, lanciato iniziative. Ma il nostro
obiettivo rimane la promozione dei gruppi, della musica emergente e
indipendente. Questo è ciò per cui da un anno e mezzo lavoriamo. Progetti e sogni futuri? I progetti
sono tanti, ma preferisco coccolarli in segreto finché non saremo riusciti a
realizzarli, nel bene e nel male, senza fare i conti con la competizione. Il
nostro progetto è nato così ed è cresciuto, senza aiuti, senza finanziamenti,
grazie alla passione e alle persone che hanno scelto Kantieri come la loro
seconda casa.
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