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Amedeo Guillet e Piero D’inzeo
Due leggende attese a Lecce   
di Carlo INFANTE

AMEDEO GUILLET E PIERO D’INZEO

Il 16 aprile, alle ore 11,30, il Sindaco di Lecce conferirà una targa di benemerenza al Colonnello dell’Arma di Cavalleria Piero d’Inzeo, il più grande cavaliere italiano vivente (insieme al fratello Raimondo, Colonnello dei Carabinieri, ed al Generale Barone Amedeo Guillet).

Una leggenda: solo così può essere definito il Colonnello d’Inzeo, che il 4 marzo ha compiuto ottantadue anni essendo nato a Roma nel 1923, sotto il segno del cavallo. Ottantadue anni che riassumono per intero la storia dell’equitazione sportiva mondiale e che lui, questo immenso campione, ha vissuto sempre da protagonista. E spesso, per non dire quasi sempre, da primo protagonista, quando non era preceduto sul podio dal fratello Raimondo. Occorrerebbe scrivere un intero corposo volume per ripercorrerne la straordinaria carriera agonistica, pertanto segnaliamo unicamente che il risultato più significativo fu la medaglia d’argento individuale ottenuta alle Olimpiadi di Roma nel 1960; sul gradino più alto del podio salì suo fratello Raimondo, altro fenomeno indescrivibile. Raimondo vinse di più rispetto a Piero, ma quest’ultimo non antepose mai il risultato al modo in cui ottenerlo: per lui ogni percorso aveva il sapore di una seduta di laboratorio per verificare l’esattezza delle sue teorie. Se tale verifica conduceva ad una vittoria (e succedeva spesso) bene, altrimenti andava incontro all’insuccesso senza mai tradire le proprie convinzioni. Atteggiamento che ha sempre tenuto, anche nelle altre vicende della vita, sino al punto da risultare personaggio difficile con cui confrontarsi.

Comandante della Scuola Militare di Cavalleria di Montelibretti negli anni ‘80, formò e diresse una squadra di cavalieri con le stellette che tornò ad imporsi in campo nazionale ed internazionale.

Il 2 luglio 1986 ed il 16 agosto 1987 fu mossiere del Palio di Siena.

L’importantissima cerimonia, che si terrà a Palazzo Carafa, s’inserisce nell’ambito del 40° Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria che si svolgerà dal 15 al 17 aprile e che prevede un fitto programma di primissimo ordine grazie al lavoro che, già da diversi mesi, sta svolgendo il comitato organizzatore coordinato dal Generale di Brigata Ugo Insalata, Consigliere Nazionale dell’ANAC. Alla messa a punto della prestigiosa manifestazione ha collaborato e sta collaborando ovviamente il Generale di Divisione Vladimiro Alexitch, Comandante della Scuola Militare di Cavalleria di Lecce, già Comandante della missione “Antica Babilonia”.

Ci limitiamo a segnalare unicamente che il 16 aprile, in località “Fondone”, verrà intestato il “Viale della Cavalleria” e verrà inaugurato il Centro Ippico Militare.

Prenderà parte al raduno anche il Generale Barone Amedeo Guillet, Ambasciatore, Presidente Onorario dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria. Nato a Piacenza, anch’egli sotto il segno del cavallo, nel 1909, leggendario cavaliere distintosi durante la Seconda Guerra Mondiale in Libia ed in Africa Orientale. Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia, cinque ferite di guerra ed insignito, in tutto, di ventisette decorazioni. Volontario della Guerra di Spagna durante la quale si meritò due alte decorazioni che gli vennero appuntate in petto dal Generale Francisco Franco in persona. Il 6 novembre 2001 il Presidente Ciampi gli conferì il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Militare d’Italia citandolo come “Luminoso esempio di cittadino e di soldato, fedele servitore dello Stato e benemerito della nazione, da additare alle future generazioni”. Si tratta del militare italiano vivente col maggior numero di decorazioni. Durante il raduno gli saranno tributate le dovute onoranze. Gli sono state dedicate due biografie e sarà il soggetto del kolossal che il regista Edoardo Winspeare inizierà a girare in ottobre nel continente africano. La sua figura dovrebbe essere interpretata da Luigi Lo Cascio.  

 

 


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