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Voyager, ultima frontiera
  
di Carlo RICCHIUTO

Voyager, ultima frontiera

Nell'ormai lontano 1977 l'ente spaziale americano Nasa, diede alla luce due importanti missioni di ricognizione denominate "Voyager", due delle forse più ambiziose missioni spaziali con il compito di analizzare lo spazio profondo, allontanandosi progressivamente dalla Terra, fino ai limiti conosciuti del nostro sistema solare.

Tecnologie ormai superate per le due sonde che oggi si trovano a più di 14 miliardi di chilometri dalla terra e che sfruttarono al tempo, un favorevole allineamento dei pianeti del nostro sistema solare, allineamento che si ripropone ogni 176 anni e che consentì ai due moduli Voyager di accelerare e di modificare la propria rotta senza bisogno di specifici sistemi propulsivi di bordo.

Dal 1977 ad oggi, la Nasa ha potuto raccogliere una enormità di dati senza precedenti relativi al nostro sistema solare, alla sua formazione e a molte caratteristiche fino ad allora sconosciute su pianeti quali Giove, Saturno, Urano, Nettuno e moltissime delle loro lune, così come  caratteristiche fisico-chimiche e magnetiche dei pianeti stessi.

Oggi queste sonde sono dirette al di fuori del sistema solare, potranno vedere i nostri pianeti con gli occhi di una stella lontana e, quando saranno ad una distanza compresa tra gli 8 e i 23 miliardi di chilometri dal Sole, raggiungeranno i confini del sistema solare. Ma tutto questo potrebbe non accadere, se infatti verrà data conferma all'intenzione della Nasa di tagliare i fondi delle missioni Voyager, l'umanità intera potrebbe non sapere più niente e verrebbe tagliata fuori da due delle missioni sicuramente più interessanti e più audaci della storia dell'astronautica e dei viaggi spaziali.

La notizia è datata 14 Marzo, pare non ci siano soldi per le missioni Voyager e da quando l'amministrazione Bush ha nominato Mike Griffin alla guida della Nasa, in sostituzione di  Sean O Keefe, sono trapelate indiscrezioni secondo le quali l'agenzia spaziale americana sta per ridurre o più drasticamente tagliare il budget dedicato alle missioni Voyager. Tanti sforzi per niente, le missioni avrebbero dovuto essere seguite per altri 15 anni nel loro  viaggio verso lo spazio aperto e ora che sono oltre "boa" sembrano non esserci più gli stanziamenti per la cattura e la gestione dei dati da esse trasmessi....e pare che da ottobre prossimo potrebbe fare la stessa fine anche la sonda Ulysses, inviata per l'esplorazione dei poli solari. 

Inutile dire che la notizia ha sollevato una certa polvere, confidiamo nella saggezza della Nasa per il ripristino dei fondi stanziati, nella speranza che la voglia di conoscenza, che da sempre ha accompagnato l'ardimento delle missioni più audaci non li abbandoni proprio ora.

 

 


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