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SPORT - Zeman, lo showman boemo |
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È pacato, silenzioso, statico,
testardo, le sue parole sono spesso pesanti come macigni. La descrizione non
può essere che quella di Zdenek Zeman. È entrato nel calcio che conta da più di
quindici anni, girovagando per molte panchine d’Italia e da quest’anno allena
l’“isola felice” Lecce. Nonostante la sua faccia e i suoi modi da “brava
persona”, è diventato un personaggio alquanto scomodo, in un calcio non più
sinonimo di gioco, divertimento, fair-play, bensì di business, bilanci truccati,
scommesse clandestine, doping. E chi più ne ha, più ne metta. Tempo fa Zeman
disse, “non è vero che a me non piace vincere, piace vincere rispettando le
regole”. Questa dichiarazione, probabilmente, sintetizza la filosofia dello
sport concepita dal tecnico boemo. Una filosofia che, come detto, gli ha creato
non pochi nemici, ma che ha dato, allo stesso tempo, un contributo notevole al tentativo di riparare un
“giocattolo” che si è rotto ormai da molti anni. In che condizioni sarebbe oggi
il calcio se l’attuale allenatore del Lecce non avesse generato quel tale caos
dopo le sue storiche dichiarazioni riguardo il doping nel 1998? Fortuna che i
tifosi rimangono sempre gli unici ad apprezzare l’essenza pura del pallone,
fatta di passione, cuore e sacrificio. Sono coloro i quali, indipendentemente
dai colori della propria squadra (bianconera esclusa, forse), stimano lo
Zeman-uomo, oltre che lo Zeman-allenatore, fautore di una battaglia fondata su
un calcio pulito e sul rispetto delle regole. L’immagine del tecnico boemo nel
mondo calcistico, suo malgrado si riflette nella televisione e nei media. È
reso un “personaggio” dagli addetti ai lavori. Paradossalmente è forse l’unico,
che non appartenga ai grandi squadroni d’Italia, ad avere così tanto spazio sui
giornali o nelle trasmissioni televisive, secondo la famosa e spesso ingiusta
regola dei mass media: l’audience. E se non susciti interesse e curiosità sei
tagliato fuori automaticamente. Il matrimonio tra Lecce e Zeman finora è risultato riuscitissimo e si è
consolidato con l’andare del tempo generando un clima di imprescindibilità
reciproca. La speranza è che questo connubio duri ancora tanto, per il bene
della società…e di Zeman.
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