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Internet e musica, binomio di successo |
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Chi ha sostenuto in questi anni
che internet e distribuzione musicale non potessero andare d’accordo, sarà
costretto ora a ricredersi. Sono i dati dell’ultimo rapporto dell’IFPI
(Federazione Internazionale dell’Industria Fonografica) a rovesciare l’assunto
che per molti anni ha portato le major della musica a guardare con
preoccupazione ai download dalla rete. In molti temevano che la pirateria
online, complici i sistemi di P2P, avrebbe definitivamente affossato il mercato
globale della musica. I numeri dello scambio illegale, difatti, sono cresciuti
di pari passo con l’altrettanto crescente diffidenza delle case discografiche
verso nuove forme di distribuzione del prodotto. Oggi i nemici giurati sembrano
aver trovato un punto d’incontro. Internet fa meno paura, e da tomba della
produzione musicale sembra essersi trasformato in nuovo trampolino di lancio.
Sono decuplicate le vendite di brani attraverso la rete. Oltre duecento milioni
di pezzi sono stati scaricati legalmente dagli utenti sui propri pc o sui
propri cellulari nel corso del 2004. Un giro ormai sostanzioso che tocca i 280
milioni di euro, e che fa registrare i primi record per la musica digitale
rispetto ai tradizionali formati di distribuzione. I file acquistati via
internet, infatti, hanno superato i singoli venduti in negozio. Un’inversione di tendenza frutto
di un nuovo approccio al mercato online da parte dei distributori. Insieme alla
passione per la musica digitale, sono aumentati di pari passo i servizi che
hanno permesso agli utenti di scaricare brani musicali direttamente dai siti
web. Oltre 200, sempre secondo i dati IFPI, sono gli spazi virtuali che si sono
specializzati nella vendita di musica attraverso la rete. Un aumento di risorse
che ha dato l’opportunità a molti di abbandonare pratiche illegali di download
in favore di un acquisto in piena regola ma a prezzi contenuti. Certo, il problema della
pirateria non scompare. Ma appare differente l’atteggiamento degli utenti.
Secondo il rapporto IFPI, esiste una consapevolezza sempre maggiore rispetto
all’illegalità dell’acquisizione di file pirata e una sempre maggiore
propensione ad un download “legale”, che rispetti le leggi sul diritto
d’autore. Si completa così un quadro che lascia ben sperare per il futuro della
musica digitale.
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