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Il sistema bacato della burocrazia paralizzante. Ecco perché il Sud non funziona
  
di Loris GASTALDO

PERCHE’ LE COSE NON FUNZIONANO

Perché le cose nell’Italia meridionale non funzionano? Perché burocrazia qui nel Sud è espressione di inefficienza cronica e al Nord significa organizzazione? Perché per le stesse strutture pubbliche qui ci sono il triplo o il quadruplo dei dipendenti? Se ci poniamo queste domande credo sia inevitabile provare un misto tra rabbia e vergogna. Una sensazione di impotenza contro la quale vorremmo ribellarci, vorremmo protestare e pretendere un cambiamento. Ma poi tutto resta così. Si  trova sempre il solito muro di gomma, sembra che, perpetuamente Don Chisciotte, si vogliano combattere i mulini a vento. Che le amministrazioni locali abbiano, nell’Italia meridionale, tre o quattro volte i dipendenti di quelle del settentrione è un dato di fatto, come lo è che una pratica gestita dagli Enti locali del Nord venga evasa in tempi brevissimi mentre al Sud i tempi diventano biblici.

Una testimonianza viene da Giorgio Fossa che si scontrò con questa penosa realtà tentando un investimento industriale qui in Puglia, ma dopo un anno rinunciò perdendo soldi, perché impedito nella realizzazione del progetto dalla cavillosità e dalla farraginosità della burocrazia. Che sia causa delle leggi e normative varie o di chi deve applicarle, poco importa, il fatto è che ogni iniziativa viene depressa e anche i più ottimisti e volenterosi rinunciano. Ma la burocrazia frena tutto, sia le esigenze degli utenti, sia le procedure d’ufficio per la gestione della sua stessa organizzazione, come vediamo per le visite fiscali ai pubblici dipendenti: al Nord chi si ammala riceve la visita nel 95% dei casi, in Calabria nel 5%. Differenza abissale, perché? Forse che in Calabria non ci sono medici? O ….forse le visite non vengono disposte? E perché gli stessi uffici con lo stesso numero di persone svolgono una quantità ed una qualità di servizi nemmeno paragonabili? Un esempio semplice: provate a trasferirvi con famiglia da un capoluogo del Sud, poniamo Lecce, ad uno del Nord, poniamo Venezia. Appena la pratica anagrafica viene trasferita, al nuovo domicilio giunge una comunicazione del Comune che vi dice che vostro figlio di sei anni è stato iscritto alla tale scuola, nella tale classe, per la frequenza della prima elementare. Vi dirà, inoltre, che al bambino bisogna fare la tale vaccinazione ed il richiamo dell’altra. Provate a fare il contrario, da Venezia a Lecce. Beh, se vi aspettate altrettanto, vostro figlio potrà iscriversi all’università della terza età prima che qualcuno pensi di dirvi che lo hanno iscritto d’ufficio alla scuola elementare, o le vaccinazioni saranno ormai inutili perché non richiamate. Perché avviene ciò? Non dimentichiamo che gran parte dei dipendenti pubblici del Nord sono meridionali, perché la stragrande maggioranza dei partecipanti ai concorsi è del Sud. Allora perché gente della stessa origine lì lavora in un modo e qui in un altro? Non è questione di indole (assenteista o fannullonesca) o di carattere o di altre motivazioni personali. È l’ambiente che condiziona. È un sistema bacato dove è potere il bloccare tutto o rendere tutto più complicato. Di belle parole sono piene le orecchie e di bei programmi i cestini della spazzatura, dove finiscono tutti i volantini di chi si impegna a cambiare le cose.

È ora di voltare pagina, di lavorare per il territorio, per la cittadinanza tutta, per la crescita e lo sviluppo, per i nostri figli! Devono essere applicate procedure che non ammettono ritardi e insabbiamenti, dove chi dirige deve come prima cosa controllare che l’iter sia veloce e corretto, dove per una firma non si debbano aspettare le calende greche. Burocrazia deve significare anche qui organizzazione di persone e risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di razionalità, imparzialità e impersonalità. Significa che una cosa si fa perché si deve farla, nei modi e nei tempi migliori e impersonalmente, cioè senza occuparsi di chi la chiede o perché la chiede, se è dovuta si deve fare e basta. Senza inventare pastoie o ostacoli che paralizzano tutto. Se anche per le banalità bisogna percorrere iter interminabili, dove spesso ci si sente dire che …il funzionario è in ferie (o in malattia), ..che occorrono permessi e nulla osta di innumerevoli uffici, e …che il prodotto finale delle procedure deve essere poi valutato da qualche dirigente o commissione, allora qui nel meridione non avremmo mai sviluppo e crescita economica e sociale, la prospettiva dei giovani sarà sempre l’emigrazione per acquisire una decorosa autonomia che consenta di avere una vita dignitosa, una famiglia e una casa.

 

 


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