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Senatori a Vita, chi li ha visti? |
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Spariti nel dimenticatoio i
“vecchi” della politica, dopo aver tenuto in pugno il potere del Paese sotto
Prodi Mai espressione fu così aderente
alla realtà quanto le prime parole della celeberrima “5 Maggio” del Manzoni. Sia
come espressione in sé, Ei fu, lui
non c’è più, sia come data titolo della poesia. Ed è proprio da quella data,
più o meno, che è “scomparsa” una figura dalla scena politica nazionale: il
Senatore a Vita. Personaggi che nei precedenti 20 mesi di governo hanno avuto
in mano il potere in Italia, magari senza saperlo o volerlo gestire, ma di
fatto hanno consentito a chi era insediato di governare. Uno sparuto manipoli
di emeriti, meritevoli e dotti che hanno mantenuto in piedi l’accozzaglia
governativa più sgangherata che l’Italia, peraltro molto ricca di esperienze di
governo poliedriche e multicolori, abbia mai avuto, una babele caotica dove
tutti erano contro tutti, ma con i Senatori a Vita che li proteggevano e
difendevano, non solo sostenendo il governo, ma intervenendo concretamente
anche nel dibattito. Per il bene della Nazione. Oggi, se non fosse per la
costante vis polemica del picconatore
Cossiga, sempre acuto, con cognizione di causa ed esplicito, di questa illustre
categoria si sarebbero perse le tracce. Nulla, ma proprio nulla, sul piano
politico parlamentare e non. Nemmeno Andreotti, noto anch’egli per la sua
capacità critica, dà segni di vita, politica naturalmente. Sui grandi temi di
cui si dibatte tutti i giorni, nessun intervento, nessuna proposta, nessuna
espressione di partecipazione. Dalla spazzatura di Napoli alla crisi economica,
dalla scuola all’immigrazione, dal problema energia a tutti gli altri grandi
temi. Oh certo, può essere che
qualcosa sia depositato a loro firma al Senato, ma sicuramente nulla
diparticolarmente interessante o un valido contributo di pensiero, sia pro che
contro le politiche governative attuali. Stupisce, ad esempio, il silenzio del
premio Nobel Rita Levi Montalcini sulle polemiche relative ai presunti tagli alla
ricerca universitaria. Ma come, quest’eminente ricercatrice, stimata e
rispettata in tutto il mondo non ha avuto nulla da dire sul tema? Come mai?
Forse perché Lei sa che è tutta una bufala e che chi taglia la ricerca non è il
governo, ma le stesse università? Macchine dove spesso si perseguono obiettivi
molto più “ricercati”, come ad esempio l’ateneo senese che ha affittato un
appartamento in piazza del Palio a Siena, a chissà quale costo e con chissà
quale giustificazione, ma in realtà per vedersi la manifestazione dal palco
reale, anche se poi hanno un deficit di bilancio da bancarotta fraudolenta! Se
la Senatrice Montalcini non è apparsa con qualche opinione, con un intervento
pro o contro le tesi del governo o dei
contestatori, c’è da pensare. A meno che non sia anche Lei scomparsa dalla
scena perché ormai “inutile” politicamente. Lei, come gli altri, dovrebbero
essere personaggi super partes, avere
il compito di indirizzare la politica, di mediare le posizioni diverse, di
filtrare progetti e proposte innovative, di essere equilibratori di una
democrazia che dovrebbe avere loro come simboli e tutori, ma vediamo che prima
sono stati alla ribalta come “di parte” e direttamente coinvolti, ora sono
letteralmente desaparecidos. A questo punto, prima di chiamare “Chi l’ha visto”
chiediamoci: servono davvero? Perché se non servono, se non come stampella, a
questo punto congediamoli con onore e lasciamoli a fare qualcos’altro, magari i
nonni o i bisnonni, come ha chiesto più volte lo stesso Cossiga. Onore al merito,
ma la prima linea della politica deve essere votata dai cittadini. E basta.
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