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Vincere la sfida: l'UE sostiene gli Stati membri produttori di vino
  
di Ilaria NICOLAZZO

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Via libera Ue allo stanziamento complessivo di 501 milioni di euro per gestire le sfide della viticoltura che arrivano dai Paesi emergenti del settore. La Commissione europea ha approvato i finanziamenti a favore degli Stati membri produttori di vino, per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti durante la campagna vitivinicola 2007/2008. E per i vigneti italiani sono in arrivo da Bruxelles buone novità, che si traducono nella classica dei beneficiari in un terzo posto, equivalente a 101 milioni di euro. I fondi stanziati, distribuiti sulla base della superficie coltivata a vite nei terreni comunitari e su criteri obiettivi che tengono conto di particolari esigenze degli Stati membri (stabiliti dal regolamento del consiglio del 1999), saranno rivolti all'adeguamento della produzione agricola delle uve da vino alla domanda del mercato, per far fronte alle minacce sempre più agguerrite di California, Cile, Sudafrica e Argentina.

I Paesi europei sono già fortemente danneggiati dai "nuovi Paesi" che competono sul settore per l'enorme differenza normativa, che concede a questi ultimi più ampia libertà.  In Australia, ma anche negli Usa e in tutto il Sud America, sono consentite pratiche di cantina in Europa severamente vietate, non ci sono vincoli alla messa a dimora dei nuovi vigneti e alle quantità di vino prodotte, e per conseguenza gli ettari di vigna in produzione sono soltanto regolati dal mercato. Il costo dei terreni di gran lunga inferiore consente a queste cantine di lavorare “secondo mercato”. Invece il regime delle quote dell’Europa non consente la stessa flessibilità alle nostre cantine. In Italia esiste l’obbligo del diritto di reimpianto, addirittura vincolato all’interno dei confini di ogni regione. Esiste quindi un mercato del vino spaccato perché regolato diversamente, da un lato l’Europa, culla tradizionale del vino, e dall’altro  il “nuovo mondo”. Questa sfida non è possibile sostenerla da soli, nei singoli mercati nazionali, ma è necessario articolare la risposta in termini di “sistema europeo”, che pur salvaguardando le diversità e le necessarie peculiarità, dia luogo ad un’azione comune di tutti i produttori.

Secondo la commissaria europea per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale Mariann Fischer Boel, "Migliorare la qualità del vino che produciamo è una priorità assoluta se vogliamo resistere alla sfida che ci viene posta dai produttori di vino del nuovo mondo”. Il programma di ristrutturazione della produzione viti-vinicola, introdotto nel 1999, oggi non è più sufficiente. Ecco perché occorre una profonda riforma dell'organizzazione comune del mercato vitivinicolo". In dicembre, i Ministri dell'agricoltura dei 27 Paesi europei decideranno sulla proposta di riforma presentata in luglio dalla Commissione europea. La riforma dell'organizzazione comune del mercato vitivinicolo vigente dal 1999 prevede sovvenzioni annuali per la ristrutturazione e la riconversione di un determinato numero di ettari di vigneto. La Commissione concede le sovvenzioni in base alla quota della superficie vitata comunitaria appartenente a ciascuno Stato membro e a criteri obiettivi che tengono conto di particolari situazioni ed esigenze. Da quando è stato introdotto il sostegno finanziario alla ristrutturazione e alla riconversione, nel 1999, gli Stati europei produttori di vino, che oggi sono 16 su 27, hanno ricevuto a questo titolo complessivi 3 miliardi di euro. Spagna e Francia hanno la maggior superficie vinicola e pertanto ottengono la maggior quota.

L’attuale ristrutturazione dei vecchi vigneti europei si baserà sulla riconversione varietale, sul reimpianto dei vigneti e sul miglioramento delle tecniche di gestione, ma non comprenderà il rinnovo dei vigneti giunti al termine del ciclo di vita naturale. Capeggia la classifica dei destinatari  la Spagna, che ha la più ampia superficie di coltivazione vinicola dell'Ue, a cui sono destinati 162 milioni di euro. Seguono la Francia, con 110 milioni e l'Italia, a cui sono assegnati 101 milioni di euro.  Di questo nuovo stanziamento beneficeranno anche i viticoltori dei nuovi Paesi membri, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Malta e Cipro.

 



 

 

 

 

 






 

 

 


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