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Presidente della Provincia di Brindisi con il 64% dei voti, ma Ferrarese è deciso: "Non mi candido!"
  
di Valeria BRUNO

Nave in tempesta

Nave in tempesta? Il capitano non molla. Così Ferrarese nelle procelle di una crisi non solo brindisina. A lui, che in Confindustria ci rimarrà fino al 2010, proprio non va di tradire quel 100% di voti che lo ha voluto riconfermare Presidente provinciale degli industriali. E quei brindisini che lo vorrebbero seduto sullo scranno di un’altra presidenza, quella dell’ente Provincia, dovranno attendere – forse – una nuova era.

Tutto è cominciato con un sondaggio commissionato da un giornale locale: a circa duemila brindisini è stato chiesto di scegliere il futuro Presidente di Provincia tra Michele Errico e Massimo Ferrarese. Neanche a dirlo. L’industriale vincente, instancabile lottatore di tante battaglie, il patron del basket cittadino, il leader degli imprenditori ha ottenuto il 64% delle preferenze. Un misero bottino per l’ormai ex (ennesime dimissioni) presidente provinciale: il notaio Errico ha incassato il 30% dei voti. Roba da botto per tutta la città e per il mondo dei mass-media. Le “sabbiose” dimissioni di Errico fanno da orpello a questa storia: coincidenza succosa. Incarico rimesso per una cocente sconfitta: il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar, ristabilendo il diritto di Lecce a prendersi le bianche sabbie di Punta Penne. Ma questa è un’altra storia. O no? Certo è che il risultato di quel sondaggio simboleggia sì la stima e l’apprezzamento per un uomo fattivo e schietto, al contempo però decreta l’insuccesso di una politica deludente e sclerotica. Ancora una volta, la città sente il bisogno di un cambiamento.

Lui, Ferrarese, non ci sta a cadere nella trama dei veleni politico-partitici. Se avesse voluto, sarebbe già seduto in Parlamento. Corteggiato lo è, dalla politica dei big. Gli si tira la giacchetta, ma non molla. Per lui è una questione di serietà e correttezza. Giornalisti all’appello: tutti in presidenza per sentire dalle sue dirette parole quel che già infondo si sapeva. Nessuna intenzione di candidarsi alla provincia. Le stoccate non sono mancate, come quando tra le ragioni del suo no ha sollevato una questione etica: “La mia attività imprenditoriale potrebbe creare un conflitto di interessi: è un fatto etico. Devo aggiungere – ha detto Ferrarese: non tutti i rappresentanti politici hanno questa sensibilità”. E poi il Basket: “Lo sport non può diventare veicolo partitico per acquisire consensi: dovrei lasciare anche quello. Oggi non voglio confliggere con nulla e non posso abbandonare tutto quel che ho costruito per fare il Presidente della Provincia”. Una cosa è certa: fino al 2010 lui resterà fedele al suo ruolo di Presidente di Confindustria Brindisi. “Mai abbandonare la nave in tempesta!”. Dopo? “Mai dire mai nella vita”. 

 

 

 


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