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Provincia, maggioranza in crisi. Tutto rientrato? |
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Alla Provincia la maggioranza di
governo vive una stagione a dir poco movimentata. È appena trascorsa infatti la
bufera politica innescata da un immane, almeno tale dev'essere parso ad Errico,
atto compiuto da tre dei quattro assessori Ds in alla Giunta fin dalla sua
originaria costituzione. I tre assessori Ds, Damiano Franco (anche
vicepresidente), Lorenzo Cirasino e Giampietro Rollo, in ossequio alle
direttive del proprio partito ed in odore di rimpasto, hanno ritenuto di
rimettere nelle mani del segretario Enzo Casone i propri incarichi istituzionali.
Nell'attesa di una verifica politico-amministrativa tra le forze di
maggioranza. Ben saldo il proprio Assessorato aveva invece tenuto l'altro
esponente Ds in Giunta, Concetta Somma, la quale una volta in più ha sostenuto
una posizione autonoma rispetto al partito di riferimento. Il Presidente Errico, appresa la
notizia dei tre “ammutinati”, è andato su tutte le furie, ha provveduto a
revocare egli stesso le deleghe illo tempore assegnate ed ha indicato
addirittura come incostituzionale l'atteggiamento istituzionale adottato dai
tre amministratori. Inutile dire che alla reazione autoritaria di Errico hanno
fatto seguito aspre polemiche. Ed il Presidente, convinto che l'incarico
fiduciario affidato agli assessori sia “atto personalissimo” non sottoponibile
a remissione a terze persone, non ha lesinato attacchi, non solo sul piano
politico, ai presunti responsabili della situazione d'incertezza che già da
tempo aleggia in Provincia, dirigenti politici Ds e Dl in primis. D'altro canto
secondo Errico neppure il Consiglio potrebbe sfiduciare un singolo assessore o
un gruppo di assessori, ma se del caso dovrebbe proporre sfiducia contro il
Presidente o l'intero Esecutivo. Gli alleati Ds in ottica Pd, Margherita e Sdi,
non hanno esitato a sostenere la causa dei futuri “coinquilini”- Daniela Maglie
e Pino Marchionna, rispettivamente segretari provinciali Dl e Sdi hanno persino
esplicitamente parlato di “deriva autoritaria”- in un primo momento anche
avendo fatto ricorso alle “cattive”, minacciato cioè il ritiro dei propri
rappresentanti in Giunta, in segno di protesta nei confronti del
“presidente-despota”. Udeur e Comunisti Italiani, compagini che contribuirono
alla vittoria elettorale del centrosinistra ma prive di rappresentanti in
Giunta, hanno approfittato dell'accaduto per caldeggiare con ancora maggiore
slancio un risolutore rimpasto, che avesse permesso loro di entrare nella
squadra di governo. La convivenza da “separati in
casa” in Piazza Santa Teresa di Presidente e partiti che ne sostennero la
candidatura tre anni addietro si è protratta per una settimana circa. Settimana
in cui si è verificata una scissione reale tra le dirigenze dei partiti, le
rappresentanze in Consiglio e quelle in Giunta, queste ultime, nonostante le
preventive minacce, rimaste piuttosto saldamente ai rispettivi posti in
Amministrazione. Durante questo periodo, interlocutorio, si sono sprecati gli
interventi e le opinioni, molto spesso espressi sui mass media, con le forze
protagoniste dei litigi di maggioranza ad interrogarsi sul da farsi per il
“rilancio dell'azione della Provincia” e quelle di opposizione di centrodestra
a sottolineare come l'attuale maggioranza non possa andare lontano di questo
passo e ad invitare Errico alle dimissioni invocando l'alternanza quale
toccasana per un rilancio dello spirito democratico. Intanto, Errico nominava
l'avvocato Roberto Fusco quale assessore tecnico, provvisorio, in vista
dell'approvazione urgente di una delibera inerente il settore Lavori Pubblici
rimasto vacante, salvo revocare tale nomina qualche ora dopo averla effettuata.
Nel frattempo, infatti, è sopravvenuto l'armistizio tra i litiganti. Un ciel
sereno almeno apparente, che ha portato Errico a riconsegnare le medesime
deleghe agli assessori rimossi, essendosi così venuto a ripristinare l'enstabilishment
preesistente alla crisi. Alla base dell'accordo la riduzione della distanza tra
“l'esercizio delle funzioni di indirizzo, programmazione, controllo e voto dei
Gruppi Consiliari e l'azione esecutiva del Presidente, della Giunta e dello Staff”.
Argomenti di trattazione primaria: piano della mobilità; interventi sul ciclo
dei rifiuti; lavori pubblici; approfondimenti sull'equilibrio della spesa
corrente in bilancio informati ai principi-guida di trasparenza e
partecipazione. Intanto si sono aperte le puntate: durerà? E quanto?
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