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Quale è il nostro Est?
  
di Paolo SUCHY

a continua spinta, all’allargamento ad Est, della Comunità Europea e lo stallo di tutti quei progetti riguardanti una proiezione, nei paesi dell’ex area comunista, ci impongono l’abbandono delle metodologie sino ad ora attuate e la ricerca di una nuova s

La continua spinta, all’allargamento ad Est, della Comunità Europea e lo stallo di tutti quei progetti riguardanti una proiezione, nei Paesi dell’ex area comunista, ci impongono l’abbandono delle metodologie sino ad ora attuate e la ricerca di una nuova strategia che consenta alla nostra Regione la messa a punto di un nuovo sistema di ingresso in quei mercati nascenti.

Ci corre l’obbligo di creare un parallelismo con il Nord Est, quel Nord Est che ha messo da parte rivalità regionali e locali, mettendo a punto un sistema che è servito da volano e da spinta propulsiva per gli imprenditori locali. Quelle Regioni hanno creato il loro est e si sono addentrate nei nascenti mercati con spirito manageriale e capacità organizzativa. Ora tocca a noi ricercare il nostro est e questa ricerca potrà essere vincente solo se accantoneremo, anche noi, quelle sterili rivalità che hanno condizionato, sino ad ora, le “voglie” espansionistiche dei nostri imprenditori.

Dobbiamo valorizzare,al massimo, le potenzialità espresse dalla  Puglia e puntare a quello che è il nostro Est, i Balcani e i mercati ad esso collegati quali quelli della Ucraina, della Bielorussia e della fascia meridionale della Russia stessa. Ecco il nostro Est, il nostro bacino di espansione, i nostri nuovi mercati dove puntare per il rilancio delle economie della nostra regione.

I Balcani sono in continua via di espansione e si stanno, prepotentemente, avvicinando all’entrata nella Unione Europea. Parimenti essi abbisognano di un affiancamento sia istituzionale che imprenditoriale per riuscire ad accelerare il processo di conversione delle loro economie. Il momento è favorevole e bisogna essere celeri ad approfittare della congiuntura a noi  propizia realizzando una serie di sinergie miranti alla penetrazione commerciale ed imprenditoriale.

Le analisi effettuate sul sistema balcanico consentono di individuare nella Serbia meridionale il territorio su cui convogliare, inizialmente, tutti gli sforzi dato che questa zona è ancora non eccessivamente toccata da iniziative straniere, è baricentrica, ben inserita nel contesto della logistica dei trasporti e appetibile dal punto di vista delle iniziative imprenditoriali.

Fulcro della politica di penetrazione deve essere visto l’insediamento di un eco Distretto Agro Industriale del Sud est delle Serbia, Distretto che posizionato nei dintorni della città di Niŝ diventerebbe l’elemento cardine di tutte le iniziative imprenditoriali pugliesi. Cardine perché non essendo un  distretto a singola tipicità, con la sua valenza a pieno orizzonte, potrà valorizzare sia le potenzialità locali che le riproiezioni produttive della nostra regione.

 

 

 


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