elenco articoli 

Il Dormiglione
  
di Giuseppe FLORIO

IL DORMIGLIONE

Quando si dice: stare sulla notizia… Mentre Euromediterraneo era in vacanza, Mesagne ha rischiato una crisi di governo e vive una situazione tuttora irrisolta.

Ricapitoliamo: il Movimento politico “A Sinistra – Per il cambiamento” sostiene ininterrottamente, lealmente e, immaginiamo, consapevolmente la maggioranza di centro-sinistra a Mesagne da tre Sindaci: Cosimo Faggiano, Damiano Franco, Mario Sconosciuto. Ha espresso un Assessore ai Lavori Pubblici (Luigi Colelli), un durevole Assessore ai Servizi Sociali (ancora Colelli, per ben otto anni), un altrettanto longevo Presidente della Commissione Urbanistica (Pompeo Molfetta, per nove anni), un Assessore all’Urbanistica (ancora Molfetta), un Assessore ai Rapporti con le Istituzioni (Fortunato Sconosciuto), presenziando in Giunta senza soluzione di continuità. In tal modo ha dimostrato di condividere l’esperienza di governo che perdura a Mesagne fin da tredici anni, esaltandone le gioie e contenendone i dolori.

Ad un certo punto i dirigenti di “A Sinistra” pubblicano, prima (inosservati) sul proprio organo di stampa, poi sul Quotidiano di Brindisi, un articolo firmato da Pompeo Molfetta che scatena il putiferio politico. In esso viene rappresentata una realtà che, se esistita o esistente, ha dell’inverosimile. L’argomento è quello, scottante, della gestione del personale: sostanzialmente si afferma che i primi due Sindaci (1992-1996 e 1996-2002, attenzione alle lontane date!) hanno condotto una politica di controllo dell’apparato burocratico comunale ai fini della gestione totalizzante del consenso, ora con morbida perizia, ora con feroce titolarità.

Esponiamo qui ed ora il nostro giudizio partigiano per trarne ulteriori valutazioni, seguendo gli sviluppi della vicenda: abbiamo troppa stima dell’intelligenza di gran parte del gruppo dirigente di “A Sinistra” per credere alle tesi esposte nel loro articolo, dunque pensiamo ad uno scherzo, ad una boutade, ad un esercizio di stile. Ciò poiché, se le tesi sono fondate, allora sarà lecito chiedersi come mai gli stessi dirigenti, per un così lungo periodo, con una così solida lealtà, hanno retto le sorti di un governo di siffatta qualità morale; e cioè se per stupidità politica (accorgersene dopo tredici anni…) o per correità o complicità… Posto dunque che quasi tutti i dirigenti di “A Sinistra” sono intelligenti, e quindi né stupidi né complici, segue che l’argomento usato per alimentare il caos politico è infondato e, aggiungeremo, strumentale. E proprio perché intrinsecamente infondato, possiamo considerare che la sortita è fuori luogo per metodo (uso spregiudicato o destabilizzante della stampa al posto degli strumenti politici opportuni) e per merito (appunto l’infondatezza). La strumentalità dell’occasione ci appare adesso chiarissima.

Fin qui il Movimento “A Sinistra” ha avuto alcuni meriti evidenti ed una colpa profonda: i meriti sono fondamentalmente quelli di aver fornito intuizioni e contributi alla stesura delle parti migliori dei programmi del centro-sinistra ed aver collaborato fedelmente alla loro realizzazione, creando spesso un asse privilegiato specialmente con i Sindaci Faggiano e Franco. La colpa è tutta nell’aver intimamente creduto (e nell’averne propagato il messaggio venefico) che si poteva fare opposizione mentre si governava (torna alla memoria l’antico slogan Riprendiamoci l’opposizione), che dall’interno dei meccanismi del potere si interdiva chissà quale losca catena di comando, che i compagni di coalizione erano fidati ed insieme infidi, perbene e disonesti, mogli fedeli e laide concubine.  Evidentemente si tratta di un costrutto virtuale, sbagliato e di natura psicanalitica, che alla lunga ha provocato l’impazzimento culturale di una pur piccola parte dell’elettorato progressista (che ha creduto di identificare il male in quelli che avrebbero dovuto essere i propri punti di riferimento extralocali), di una metà della stampa locale (che ha intinto la penna nelle illazioni più spinte), ed infine della stessa classe dirigente di “A Sinistra” per una sfortunata congiuntura di eventi. Gli eventi si sono susseguiti in rapida sequenza: Toni Matarrelli, giovane outsider dell’area antagonista (antiliberista, etc.), li ha soppiantati nel cuore e nel consenso dell’elettorato, sia in occasione delle elezioni provinciali che in quelle regionali, conclamando l’irrilevanza dell’apporto quantitativo o dell’assenza strategica degli amici di “A Sinistra”.

In più, i Democratici di Sinistra hanno sfondato ogni barriera del successo elettorale e, unitamente a Rifondazione Comunista e proprio in virtù di un rinnovato rapporto di amicizia, possono oggi vantarsi di rappresentare la totalità del corpo elettorale della sinistra, escludendo le velleità dei gruppi più piccini. Allora, che motivo di esistere può avere ancora un Movimento locale dal passato glorioso, dal presente anonimo, dal futuro incerto? Di qui, probabilmente, lo stillicidio incessante sui giornali, pericoloso perché avvenuto a pochi mesi dalle elezioni che potrebbero consentire di mandare a casa Berlusconi, pericoloso nella misura in cui prova a scompaginare gli equilibri politici (che sono specchio di quelli nazionali), pericoloso per gli stessi dirigenti di “A Sinistra”, i quali, pur di spargere confusione, senza guardare agli interessi più generali, arrivano a mettere in dubbio la propria lucidità o addirittura la propria sanità politica: dov’erano mentre si costituiva il supposto sistema di potere che oggi vorrebbero smantellare? Erano ad Atlantide, a Macondo, in qualche altra terra favolosa? O erano lì a governare senza sosta con queste terribili ed oblique figure?

Nel film “Il dormiglione”, scritto, diretto e interpretato da Woody Allen, si dipinge il personaggio di Miles Monroe, pittoresco clarinettista ibernato erroneamente dopo un intervento di ulcera duodenale e risvegliato, ignaro del tempo trascorso, dopo duecento anni. Non vogliamo trovare a tutti costi somiglianze impertinenti tra qualche dirigente di A Sinistra che si è cimentato in una serie poco avveduta di articoli in Agosto ed il protagonista del film, ma alcune saltano davvero agli occhi: la predilezione per la musica e l’esibizione pubblica, il lunghissimo letargo, i bruciori di stomaco.

 

 

 


elenco articoli