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L'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina
Tra diritto e politica   
di Carlo CARACUTA*

L’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina : tra diritto e politica

L’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, come tutte le Unioni, nasce dopo l’entrata in vigore del D.Lgs 267/2000, conosciuto come Testo Unico degli Enti Locali.

Le sue funzioni tipiche, sperate e sollecitate dal legislatore nazionale, sono di diversa natura e priorità: in primo luogo favorire l’accorpamento in funzioni (e servizi) dei piccoli Comuni; in secondo luogo permettere ai Comuni aderenti, piccoli o grandi che siano, economie di scala che, attraverso gestioni associate, garantiscano al cittadino residente nell’area un’assistenza amministrativa più celere e più economica, quindi più efficiente.

In ogni caso l’Unione è un ente sovra-comunale facoltativo, quindi l’obiettivo politico primario delle amministrazioni comunali partecipanti deve essere, a mio avviso, necessariamente in linea o con l’esigenza collettiva dell’accorpamento di piccoli Comuni (e in questa direzione l’Unione può portare all’obiettivo eventuale di Fusione di più Comuni nel tempo) o con la necessità di gestione associata di funzioni e servizi secondo condivise economie di scala.

L’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, oltre a rispondere ampiamente a queste premesse, assolve ad un altro compito fondamentale: la tutela di un area di minoranze linguistiche, l’area della Grecìa Salentina.

Le minoranze linguistiche sono un bene comune nazionale, riconosciuto e tutelato nei Principi Fondamentali della Costituzione, oltre che da una Legge Nazionale, la 482 del 15.12.1999.

Primo fra tutti, l’Ente Regione Puglia ha recepito e consolidato questa tutela, prevedendola all’art. 4 del Nuovo Statuto Regionale, di recentissima approvazione, e coordinandola con forme di collaborazione internazionale tra Stati e tra Regione e Stati.

L’area della Grecìa Salentina, geograficamente perimetrata dal Consiglio della Provincia di Lecce, è un incontro di storia, cultura e tradizioni legato al grìco, oggi veicolo di investimenti turistici sul territorio e come tale fonte di sviluppo e occupazione.

Tale area, oggi, grazie all’Unione che la rappresenta, potrebbe divenire interlocutore politico privilegiato di tutti gli Enti Territoriali, della piccola e media Impresa, dell’artigianato e delle Università, a condizione però che la minoranza linguistica, da strumento di natura “etnica”, diventi un bene di natura socio-economica, abbandonando quella dimensione rischiosamente auto-ghettizzante e assumendone invece una rigorosamente culturale e quindi di sviluppo del territorio.

Così argomentando, l’ambito di intervento per un amministratore locale in Unione è più vasto, perché se l’oggetto dell’Unione diviene anche la tutela di un’area, l’Ente Locale di tale area opera non solo negli ambiti della Pubblica Istruzione e della Cultura, ma anche del Turismo, della Toponomastica, della redazione libraria e giornalistica, dell’architettura e financo dei lavori pubblici, grazie alla fruibilità di progetti realizzati e finanziati con fondi nazionali e regionali.

È opportuno quindi che l’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, così come e nata e cresciuta, persegua un grande obiettivo futuro: in primo luogo procedere senza più ingiustificabili ritardi ad una gestione associata di funzioni e servizi, mediante la redazione di un equilibrato Statuto dell’Unione nonché di ragionevoli regolamenti, in secondo luogo garantire una assoluta e continua tutela dell’area grica, trasformandola in sistematica ed organica offerta turistico-culturale.

 

*Vice Presidente Unione dei Comuni “Grecìa Salentina”

 

 


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