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"Puglia, la mancata democrazia onirica di Vendola"
  
di Luigi DE LEO*

PUGLIA: IL NUOVO CONCETTO DI DEMOCRAZIA DEL PRESIDENTE VENDOLA

Discorso di metodo e non di merito, anche perché le responsabilità sono del Governo Regionale, è questo il motivo della lettera di protesta che 24 Sindaci della Puglia hanno indirizzato al Governatore on.Vendola dal quale si attendevano, come egli stesso aveva promesso, un coinvolgimento nelle scelte di politica regionale prima dell’adozione formale dei provvedimenti da parte della Giunta, e che invece è stato puntualmente disatteso. Legittima, dunque, la presa di posizione dei sindaci che, guarda caso, appartengono tutti allo schieramento di centro-sinistra e quindi a maggior ragione più credibile. L’atteggiamento di questi primi cittadini che, con coraggio e nell’esercizio delle loro funzioni, hanno fatto presente al Governatore di dover rivedere il suo modo di operare, è stato considerato scorretto e sono stati accusati di lesa maestà.

Nessuno vuole strumentalizzare simile circostanza, ma dinanzi alle dichiarazioni scomposte dell’on.Vendola che ha addirittura dubitato dell’autenticità della stessa lettera e a quelle del Sindaco di Bari che ha chiesto al centro-sinistra di sfiduciare il Presidente dell’Anci e di mettere al tempo stesso i sindaci sottoscrittori in condizioni “di non poter fare altri danni”, non possiamo rimanere indifferenti. Il tentativo di ridurre al silenzio Sindaci democraticamente eletti dalle loro rispettive comunità, alle quali nel bene o nel male devono rispondere del loro operato e non consentire loro, essendo stati peraltro protagonisti della vittoria di Vendola, di esprimere liberamente il proprio pensiero, sono segnali dei quali dobbiamo preoccuparci.

La censura non esiste più ed è paradossale come una presa di posizione che invita ad un cambiamento radicale possa essere etichettata come complotto o  imbroglio per il semplice fatto che a sostenerla sono alcuni esponenti dello stesso schieramento di centro-sinistra. Ad essere messo in discussione è il concetto di democrazia e soprattutto il significato della politica che è coraggio delle proprie idee e non vigliaccheria in nome dell’interesse di parte. Non è nelle nostre intenzioni formulare giudizi affrettati in quanto ci troviamo ancora agli inizi della legislatura, vero è, tuttavia, che questo episodio non può non allarmarci per gli effetti che lo stesso può produrre nell’opinione pubblica pugliese.

Della tanto sbandierata “rivoluzione” che si sarebbe dovuta attuare nella nostra Regione, a partire dal giorno dopo il successo della coalizione di centro-sinistra, argomento sul quale l’on.Vendola ha insistito durante tutta la campagna elettorale, catturando così il consenso della maggioranza degli elettori, non solo non vi è traccia alcuna, anzi, stiamo assistendo ad un processo inverso, ovvero quello di occupare sistematicamente il potere tanto vituperato e sul quale si sta infrangendo il sistema onirico vendoliano. Siamo in attesa di capire meglio che tipo di politica vuole attuare il Governatore e quali siano le strategie di sviluppo che egli intende portare avanti per rendere sempre più competitiva,sul piano nazionale e internazionale, la nostra Regione. La critica è il sale della democrazia, demonizzarla non giova a nessuno. La pratica del governare è un compito arduo, è una strada irta di ostacoli alla quale l’on.Vendola si deve abituare, se vuole risultare un governante illuminato che presta ascolto a tutti i cittadini indipendentemente dall’appartenenza politica, prima ancora che la sua cultura di quella sinistra radicale e antagonista si manifesti in tutte la sue caratteristiche, facendo uso di metodi che non appartengono al nostro sistema democratico.

 

*Coordinatore provinciale di “Uniti al Centro”

                                                                                                   

 

 


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