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La politica ha gli occhi chiusi … anzi sono proprio spenti
  
di Valeria BRUNO

“Per fortuna ci sono molte più cose tra cielo e terra della destra e soprattutto … della sinistra”: così ha concluso la serata

“Per fortuna ci sono molte più cose tra cielo e terra della destra e soprattutto … della sinistra”: così ha concluso la serata dedicata al suo libro. Liberamente e criticamente di destra ha definito se stesso, ma resterebbe deluso chi cercasse tracce politiche nel suo ultimo lavoro. Veneziani proprio non l’ha voluta, la politica intendiamo. Non ha voluto, tale la sua delusione, che il mondo esterno entrasse in questo libro metafisico, introspettivo, aulico, penna forbita, ricercato linguaggio.

Non è nuovo di Leuca, Marcello Veneziani, altre volte lo si è potuto incontrare in questo lembo estremo del Salento; ha persino svelato d’averci trascorso un capodanno, l’ultimo giorno del vecchio millennio. Qui ha vissuto emozioni discrete che proprio ne “La sposa invisibile” ha trasfuso.

Presenza schizofrenica ha detto di sé, raccontando di questa sua opera difficilmente identificabile in un particolare genere letterario. Non racconto, né saggio, né poesia, romanzo, né diario o biografia. Cos’altro può avere se non la indefinibilità un libro che parla di assenza, di donne perdute, donne mai amate, mai incontrate, mai cercate. Donna che è idea, filosofia, ricerca profonda, anelante verità.

“Vivere è un pretesto per scrivere, nobilitando la volgarità della vita”: è l’elogio della scrittura di un Veneziani che medita i suoi 50 anni, medita la vita, e cerca salvezza. Se è vero, come chiara verità si impone, che di apparenza banale nutriamo i nostri giorni, l’unica redenzione resta l’amore. Anche se impossibile, anche se invisibile.

 

Veneziani, lei che è autore di numerosi libri, come convive con la consapevolezza che in Italia ci sono più scrittori che lettori?

Questo è uno dei dati più disperanti. Non si fa illusioni chi scrive libri. C’è chi passa e chi resta: bisogna vedere quel che si suscita nei lettori. Chi scrive in realtà lancia un messaggio in bottiglia, sperando che qualcuno lo raccolga e che sia in grado di farlo circolare. È una disperata speranza.

“La sposa invisibile” è un libro lontano dalla sua attività di scrittore e giornalista così come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi. Da dove nasce questa sua nuova creazione?

Da un verso è frutto dell’esigenza mia costante che proviene dai miei studi filosofici. Dall’altro c’è un po’ di nausea verso la politica, tanta delusione, e la voglia di pensare a cose più fondamentali rispetto al clima rissoso e inconcludente che caratterizza la politica ed il suo basso livello.

In un suo recente articolo apparso su Libero ha definito la “destra” una politica con gli occhi chiusi e che questo più la spaventa.

Ho l’impressione che questi occhi siano spenti perché non si aspettano nulla. Hanno soltanto aspettative di natura personale. Non pensano a nulla che possa riguardare la società italiana, la civiltà, a nulla che possa suscitare passione condivisa. Sono solo occupati da autosopravvivenza, autoconservazione, e da una voglia di tornare al potere. Ma questi non sono sufficienti carburanti per poter cambiare le cose.

È un dato di fatto amaro che queste denuncie piuttosto forti e dirette non suscitino alcuna reazione, senza vergogna, senza pudore. Crede che anche la gente si sia rassegnata a tale stato di cose?

Si è un po’ rassegnati, ma quando tale sentimento si esprime attraverso il non voto o un voto eccentrico, allora qualche segnale arriva al palazzo e di conseguenza qualcosa bisogna pure cambiarla. Ma non ci facciamo grandi illusioni. Penso comunque che dare l’idea di questo disincanto e non semplicemente subire la situazione sia già un segnale di cittadinanza attiva rispetto al totale scetticismo che caratterizza molti nostri concittadini.

“La sposa invisibile”, dunque, potrebbe essere anche la politica, quella alta, nutrita di valori, di ideali, di sentimenti sani e concreti, oggi più che mai davvero invisibili, anzi impossibili.

Non voglio dare questa lettura al mio libro. La politica non entra in questo mio ultimo lavoro.

Ma Veneziani vorrebbe che questa sposa divenisse “visibile”?

No, è giusto che resti invisibile. Vorrei soltanto qualche volta poterla incontrare.

 

 


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