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La politica ha gli occhi chiusi … anzi sono proprio spenti |
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“Per fortuna ci sono molte più cose tra cielo e terra della destra e soprattutto … della sinistra”: così ha concluso la serata dedicata al suo libro. Liberamente e criticamente di destra ha definito se stesso, ma resterebbe deluso chi cercasse tracce politiche nel suo ultimo lavoro. Veneziani proprio non l’ha voluta, la politica intendiamo. Non ha voluto, tale la sua delusione, che il mondo esterno entrasse in questo libro metafisico, introspettivo, aulico, penna forbita, ricercato linguaggio. Non è nuovo di Leuca, Marcello Veneziani, altre volte lo
si è potuto incontrare in questo lembo estremo del Salento; ha persino svelato
d’averci trascorso un capodanno, l’ultimo giorno del vecchio millennio. Qui ha
vissuto emozioni discrete che proprio ne “La sposa invisibile” ha trasfuso. Presenza schizofrenica ha detto di sé, raccontando di
questa sua opera difficilmente identificabile in un particolare genere
letterario. Non racconto, né saggio, né poesia, romanzo, né diario o biografia.
Cos’altro può avere se non la indefinibilità un libro che parla di assenza, di
donne perdute, donne mai amate, mai incontrate, mai cercate. Donna che è idea,
filosofia, ricerca profonda, anelante verità. “Vivere è un pretesto per scrivere, nobilitando la
volgarità della vita”: è l’elogio della scrittura di un Veneziani che medita i
suoi 50 anni, medita la vita, e cerca salvezza. Se è vero, come chiara verità
si impone, che di apparenza banale nutriamo i nostri giorni, l’unica redenzione
resta l’amore. Anche se impossibile, anche se invisibile. Veneziani, lei che è autore di numerosi libri, come
convive con la consapevolezza che in Italia ci sono più scrittori che lettori? Questo è uno dei dati più disperanti. Non si fa illusioni
chi scrive libri. C’è chi passa e chi resta: bisogna vedere quel che si suscita
nei lettori. Chi scrive in realtà lancia un messaggio in bottiglia, sperando
che qualcuno lo raccolga e che sia in grado di farlo circolare. È una disperata
speranza. “La sposa invisibile” è un libro lontano dalla sua
attività di scrittore e giornalista così come l’abbiamo conosciuta sino ad
oggi. Da dove nasce questa sua nuova creazione? Da un verso è frutto dell’esigenza mia costante che
proviene dai miei studi filosofici. Dall’altro c’è un po’ di nausea verso la
politica, tanta delusione, e la voglia di pensare a cose più fondamentali
rispetto al clima rissoso e inconcludente che caratterizza la politica ed il
suo basso livello. In un suo recente articolo apparso su Libero ha definito
la “destra” una politica con gli occhi chiusi e che questo più la spaventa. Ho l’impressione che questi occhi siano spenti perché non
si aspettano nulla. Hanno soltanto aspettative di natura personale. Non pensano
a nulla che possa riguardare la società italiana, la civiltà, a nulla che possa
suscitare passione condivisa. Sono solo occupati da autosopravvivenza,
autoconservazione, e da una voglia di tornare al potere. Ma questi non sono
sufficienti carburanti per poter cambiare le cose. È un dato di fatto amaro che queste denuncie piuttosto
forti e dirette non suscitino alcuna reazione, senza vergogna, senza pudore.
Crede che anche la gente si sia rassegnata a tale stato di cose? Si è un po’ rassegnati, ma quando tale sentimento si
esprime attraverso il non voto o un voto eccentrico, allora qualche segnale
arriva al palazzo e di conseguenza qualcosa bisogna pure cambiarla. Ma non ci
facciamo grandi illusioni. Penso comunque che dare l’idea di questo disincanto
e non semplicemente subire la situazione sia già un segnale di cittadinanza
attiva rispetto al totale scetticismo che caratterizza molti nostri
concittadini. “La sposa
invisibile”, dunque, potrebbe essere anche la politica, quella alta, nutrita di
valori, di ideali, di sentimenti sani e concreti, oggi più che mai davvero
invisibili, anzi impossibili. Non voglio dare questa lettura al mio libro. La politica
non entra in questo mio ultimo lavoro. Ma Veneziani
vorrebbe che questa sposa divenisse “visibile”? No, è giusto che resti invisibile. Vorrei soltanto qualche
volta poterla incontrare.
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