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Malasanità e truffa |
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Gli ultimi anni, quelli che ci
hanno consegnato dati allarmanti riguardo il sistema sanitario, hanno
determinato nei conti dei cittadini – contribuenti un aumento esponenziale
della spesa sanitaria. Lecce, la provincia salentina, non fanno specie:
confermano il dato e scopri scopri rivelano anche casi di truffa finora
ignorati. Numerosi conterranei, ben 89, hanno usufruito gratuitamente del
servizio sanitario senza sborsare un euro e senza averne il diritto. Una
porcheria che si è consumata e che probabilmente si continua a consumare alle
spalle di quanti hanno vera necessità dei servizi sociali e delle esenzioni del
ticket. Il Nucleo di Polizia Tributaria
della Guardia di Finanza di Lecce ha smascherato questo fenomeno, che pare si
stia perpetrando da diversi anni, con un controllo incrociato: chi vuol
usufruire delle esenzioni ha l'obbligo di autocertificare il proprio reddito;
la Polizia Tributaria ha eseguito lunghe verifiche circa la coerenza fra i dati
autocertificati e le vere dichiarazioni dei redditi dei medesimi soggetti.
Questi controlli hanno fatto emergere che funzionari d'azienda, dirigenti ed
impiegati nelle pubbliche amministrazioni, gente con 40 – 50 mila euro di
redditi effettivi, hanno dichiarato di essere inoccupati. Il tutto avveniva con il favore
di due titolari di laboratori di analisi con sede a Campi Salentina e che,
tramite l'appoggio presso un altro studio leccese, godevano delle convenzioni
con la Regione Puglia che determinano i rimborsi per la spesa sanitaria. Con
semplici e prodigiosi giochi di carta e
di penna sono stati indebitamente rimborsati ben 265 mila euro. La scoperta di
tutto ciò ha portato ad una denuncia per truffa per il conseguimento delle
erogazioni pubbliche. Riguardo i falsi disoccupati gli esposti stanno portando
a denunce che porteranno alla soluzione, certamente la più giusta, del recupero
delle somme truffate. É vergognoso che
cittadini benestanti, che leccesi benestanti, si comportino da parassiti a
spese dei più bisognosi. Ahinoi, al fianco di una Grande Italia, lo sappiamo,
vive e si rigenera sempre un'Italietta vile e meschina.
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