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Vergognarsi di essere cattolici |
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Il Cattolicesimo, nostra
religione ma anche nostra storia, “cultura”, valori, non è mai stato così
bersaglio di chiunque cerchi qualcosa contro cui sparare senza rischiare nulla.
Su qualsiasi argomento. E con esso anche i Cattolici, calpestati spiritualmente
insieme al loro Capo, Papa Benedetto XVI, che, raccolta l’eredità spirituale
del predecessore, percorre strade di dialogo e fratellanza insieme a difesa dei
principi, sotto continui attacchi degli ipocriti che poi vanno ad incontrarlo e
ad omaggiarlo, primi fra tutti molti politici nostrani. E noi Cattolici
rimaniamo inermi: è vero, siamo scesi in piazza, numerosi forse oltre le
aspettative, per manifestare a favore della “famiglia” e contro i “DICO”/“Pacs”
e le aberrazioni di estremismi che vedono nelle unioni di qualsiasi genere il
futuro della società libera. Ma non era una manifestazione per difendere
la nostra cristianità, la nostra fede, i nostri valori e, anche, i nostri
diritti. Diritti di essere rispettati e di essere tutelati in una Italia e in
una Europa che, come ha detto Oriana Fallaci, sta diventando sempre più
Eurabia, dove vengono ogni giorno calpestati principi etici, morali e
spirituali senza che nessuno dica nemmeno una parola a difesa. Se si accusa un Imam
di predicare violenza, fanatismo, terrorismo, tutti sono pronti ad insorgere
difendendo la sua libertà di predicare e di difendere la sua religione.
Se partiti politici, di Governo naturalmente, contestano il Papa, i Vescovi e
la chiesa in generale, dando sponda alle criminali manifestazioni con minacce e
insulti, il caso Bagnasco è emblematico, solo qualche vocina flebile si alza
per lamentare questa situazione. Se rapiscono una giornalista del Manifesto,
cortei , manifestazioni, indignazione, bandiere al vento, riscatti e anche
morti, delle quali si cerca di scaricare le colpe; rapiscono un missionario, e
ne rapiscono o uccidono ogni giorno nel mondo, e nessuno si agita più del
necessario per l’apparenza. Massacrano ogni giorno centinaia di Cristiani in
decine di Nazioni, ma nessuno alza la voce, almeno, per chiedere interventi a
difesa dei nostri “fratelli”. In Italia si acchiappa o si arresta qualche
predicatore e non servono mobilitazioni di piazza per tutelarlo, ci pensano le
istituzioni, come chi ha lanciato un messaggio palese ad Abu Omar, l’imam
rapito dalla CIA con la “complicità” dei servizi italiani (deviati,
naturalmente), ponendo in evidenza che avrebbe diritto a costituirsi “parte
lesa” al fine di ottenere anche risarcimenti: e tutto per aver predicato l’odio
contro di noi e favorito il reclutamento di fanatici kamikaze. Siamo
all’assurdo: per difenderci e per organizzare una manifestazione a favore dei
Cristiani e del Cristianesimo è sceso in piazza Magdi Allam, vicedirettore del
Corriere della Sera, scrittore e opinionista illuminato. E mussulmano! Siamo al
punto che un esponente, moderato, della religione che, con il fanatismo e la
violenza, predica lo sterminio degli infedeli “crociati” e “sionisti” con
qualsiasi mezzo, soprattutto illecito e violento, si è esposto per difendere
quella che era la più grande religione del mondo, quella religione che crede e
professa la pace e l’amore per il prossimo, e noi Cristiani, Cattolici in
particolare, non siamo in grado di fare nulla per tutelare il nostro Vangelo e
la nostra Chiesa. Ma, d’altronde, se molti dei rappresentanti di questa Chiesa
sostengono posizioni estremiste a fianco di chi rappresenta l’antitesi della
fede cristiana e dei suoi valori, che cosa pretendiamo? Di essere uniti e
compatti a difenderci dall’arrembaggio islamico? Non sono mica fessi! Hanno
detto:”.. vi conquisteremo grazie alle vostre leggi ed alla vostra
democrazia...”. Sembra davvero che ci vergogniamo di essere Cristiani, di dire
che lo siamo, di difendere le nostre tradizioni ed i nostri simboli. Pronti a
subire supinamente le pretese di chi, ospite a casa nostra dove pretende ed
ottiene, a casa sua ci impedisce anche
solo di indossare una croce o leggere la bibbia o il vangelo. In questo non
siamo certo sostenuti dalla politica né, tantomeno, da molta parte del clero,
che non riesce più a coinvolgere ed aggregare le genti, soprattutto i giovani,
che scappano da chiese ed oratori per la strada e altri ritrovi. Ma questa
vergogna di essere cristiani appare anche dall’educazione che viene impartita
dalle famiglie, che scaricano doveri e responsabilità a tutti, ma che
fondamentalmente sono sempre più lontane dalle vere esigenze dei figli e
dall’educarli ai principi cristiani: i sacramenti sono solo un obbligo sociale.
E a queste condizioni, di fronte a una crescente percentuale di non cristiani
che si diffondono sul nostro territorio mantenendo blindato il loro format
sociale con fanatismo e violenza, cosa possiamo aspettarci? Che ci lascino,
magnanimamente, sopravvivere con i nostri ideali o che sopprimano ogni nostro
simbolo e diritto, con la forza della nostra democrazia? La nostra
religione prescrive “...porgi l’altra guancia...”, ma le guance sono finite!
Sarebbe ora di restituire gli schiaffi.
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