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Vergognarsi di essere cattolici
  
di Loris GASTALDO

VERGOGNARSI DI ESSERE CATTOLICI

Il Cattolicesimo, nostra religione ma anche nostra storia, “cultura”, valori, non è mai stato così bersaglio di chiunque cerchi qualcosa contro cui sparare senza rischiare nulla. Su qualsiasi argomento. E con esso anche i Cattolici, calpestati spiritualmente insieme al loro Capo, Papa Benedetto XVI, che, raccolta l’eredità spirituale del predecessore, percorre strade di dialogo e fratellanza insieme a difesa dei principi, sotto continui attacchi degli ipocriti che poi vanno ad incontrarlo e ad omaggiarlo, primi fra tutti molti politici nostrani. E noi Cattolici rimaniamo inermi: è vero, siamo scesi in piazza, numerosi forse oltre le aspettative, per manifestare a favore della “famiglia” e contro i “DICO”/“Pacs” e le aberrazioni di estremismi che vedono nelle unioni di qualsiasi genere il futuro della società libera. Ma non era una manifestazione per difendere la nostra cristianità, la nostra fede, i nostri valori e, anche, i nostri diritti. Diritti di essere rispettati e di essere tutelati in una Italia e in una Europa che, come ha detto Oriana Fallaci, sta diventando sempre più Eurabia, dove vengono ogni giorno calpestati principi etici, morali e spirituali senza che nessuno dica nemmeno una parola a difesa. Se si accusa un Imam di predicare violenza, fanatismo, terrorismo, tutti sono pronti ad insorgere difendendo la sua libertà di predicare e di difendere la sua religione. Se partiti politici, di Governo naturalmente, contestano il Papa, i Vescovi e la chiesa in generale, dando sponda alle criminali manifestazioni con minacce e insulti, il caso Bagnasco è emblematico, solo qualche vocina flebile si alza per lamentare questa situazione. Se rapiscono una giornalista del Manifesto, cortei , manifestazioni, indignazione, bandiere al vento, riscatti e anche morti, delle quali si cerca di scaricare le colpe; rapiscono un missionario, e ne rapiscono o uccidono ogni giorno nel mondo, e nessuno si agita più del necessario per l’apparenza. Massacrano ogni giorno centinaia di Cristiani in decine di Nazioni, ma nessuno alza la voce, almeno, per chiedere interventi a difesa dei nostri “fratelli”. In Italia si acchiappa o si arresta qualche predicatore e non servono mobilitazioni di piazza per tutelarlo, ci pensano le istituzioni, come chi ha lanciato un messaggio palese ad Abu Omar, l’imam rapito dalla CIA con la “complicità” dei servizi italiani (deviati, naturalmente), ponendo in evidenza che avrebbe diritto a costituirsi “parte lesa” al fine di ottenere anche risarcimenti: e tutto per aver predicato l’odio contro di noi e favorito il reclutamento di fanatici kamikaze. Siamo all’assurdo: per difenderci e per organizzare una manifestazione a favore dei Cristiani e del Cristianesimo è sceso in piazza Magdi Allam, vicedirettore del Corriere della Sera, scrittore e opinionista illuminato. E mussulmano! Siamo al punto che un esponente, moderato, della religione che, con il fanatismo e la violenza, predica lo sterminio degli infedeli “crociati” e “sionisti” con qualsiasi mezzo, soprattutto illecito e violento, si è esposto per difendere quella che era la più grande religione del mondo, quella religione che crede e professa la pace e l’amore per il prossimo, e noi Cristiani, Cattolici in particolare, non siamo in grado di fare nulla per tutelare il nostro Vangelo e la nostra Chiesa. Ma, d’altronde, se molti dei rappresentanti di questa Chiesa sostengono posizioni estremiste a fianco di chi rappresenta l’antitesi della fede cristiana e dei suoi valori, che cosa pretendiamo? Di essere uniti e compatti a difenderci dall’arrembaggio islamico? Non sono mica fessi! Hanno detto:”.. vi conquisteremo grazie alle vostre leggi ed alla vostra democrazia...”. Sembra davvero che ci vergogniamo di essere Cristiani, di dire che lo siamo, di difendere le nostre tradizioni ed i nostri simboli. Pronti a subire supinamente le pretese di chi, ospite a casa nostra dove pretende ed ottiene,  a casa sua ci impedisce anche solo di indossare una croce o leggere la bibbia o il vangelo. In questo non siamo certo sostenuti dalla politica né, tantomeno, da molta parte del clero, che non riesce più a coinvolgere ed aggregare le genti, soprattutto i giovani, che scappano da chiese ed oratori per la strada e altri ritrovi. Ma questa vergogna di essere cristiani appare anche dall’educazione che viene impartita dalle famiglie, che scaricano doveri e responsabilità a tutti, ma che fondamentalmente sono sempre più lontane dalle vere esigenze dei figli e dall’educarli ai principi cristiani: i sacramenti sono solo un obbligo sociale. E a queste condizioni, di fronte a una crescente percentuale di non cristiani che si diffondono sul nostro territorio mantenendo blindato il loro format sociale con fanatismo e violenza, cosa possiamo aspettarci? Che ci lascino, magnanimamente, sopravvivere con i nostri ideali o che sopprimano ogni nostro simbolo e diritto, con la forza della nostra democrazia? La nostra religione prescrive “...porgi l’altra guancia...”, ma le guance sono finite! Sarebbe ora di restituire gli schiaffi.

 

 

 


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