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Decreto Bersani
  
di Marco SPONZIELLO*

Decreto Bersani

Dopo anni sembra aprirsi una fase in cui le aperture al mercato possono davvero comportare un miglioramento per cittadini e consumatori. Il decreto vuole “rimuovere i più evidenti ostacoli alla concorrenza”, mettendo fine a diversi elementi di corporativismo che andavano a tutto discapito dell’efficienza e delle tasche degli italiani.

Farmaci - Il primo esempio è la possibilità di vendere i farmaci di automedicazione fuori dalle farmacie: una decisione che pone fine a un monopolio commerciale non giustificato da alcun valore aggiunto, visto che questi prodotti sono in libera vendita e già nelle farmacie non sono trattati in modo diverso di quanto lo sarebbero nei supermercati. C’è però da sperare che agli innegabili vantaggi in termini di comodità corrisponda anche una riduzione dei prezzi.

Ordini professionali - Decisamente più significativa, la decisione di abolire i tariffari degli ordini professionali, che finora hanno deciso i prezzi minimi da soli, imponendoli a clienti che, oltretutto, devono necessariamente rivolgersi a professionisti riconosciuti per una vasta serie di attività: una situazione di evidente asimmetria, che ha privilegiato un certo arroccamento degli ordini, spesso più interessati a tutelare i tariffari che a promuovere la qualità. Sempre in questa direzione, va anche la decisione di abolire l’obbligo della registrazione notarile per il passaggio di proprietà dell’auto, aggravio burocratico e monetario sostanzialmente inutile.

Commercio - Viene abrogata la legge del 1956 che poneva un limite quantitativo alla produzione di pane e al numero dei panifici nei singoli comuni e prevedeva, inoltre, un regime autorizzatorio in capo alle Camere di Commercio. L’unico settore produttivo che ancora presentava barriere all’entrata sarà completamente liberalizzato. Da adesso in poi per aprire un panificio basterà presentare una dichiarazione di inizio attività (Dia) al Comune con l’attestazione del possesso dei requisiti igienico-sanitari, urbanistici e ambientali.


Banche e assicurazioni - Novità anche sul fronte di banche e assicurazioni. Le prime dovranno aggiornare immediatamente e contemporaneamente i tassi debitori e creditori a ogni aggiustamento della Bce, ponendo fine al classico giochetto per cui venivano caricati subito gli interessi passivi e con molta calma quelli attivi, allargando la forbice dei tassi a tutto danno dei consumatori. Per quanto riguarda le assicurazioni, via libera all’indennizzo diretto per le Rc auto: i danni verranno pagati direttamente dalla propria assicurazione, il che dovrebbe significare più rapidità e trasparenza, eliminando anche qui una serie di partite di giro e perdite di tempo.

Licenze taxi- Un’altra rendita di posizione eliminata è quella delle licenze taxi, che saranno gestite dai Comuni attraverso concorsi pubblici o riservati, rendendole nominali e aperte. Comuni che avranno anche più poteri per la gestione del trasporto pubblico, si spera con un sostanziale incremento dell’efficienza e della copertura.

Molto significative infine alcune riforme a carico degli esercizi commerciali.

1) Si eliminano i requisiti professionali eventualmente previsti da leggi regionali per l’apertura di esercizi commerciali operanti in settori diversi da quello alimentare.

2) si sopprime il parametro della distanza minima tra un esercizio ed un altro (norma ritenuta dalla dottrina fortemente restrittiva della concorrenza) ai fini della concessione dell’autorizzazione all’apertura di una determinata attività commerciale;

3) scompare ogni forma di limitazione, fissata per legge o per via amministrativa, alla libera scelta dell’imprenditore di determinare l’assortimento merceologico del proprio esercizio commerciale, ritenuto più idoneo a soddisfare le esigenze dei consumatori;

4) si cancellano i divieti generali, parziali o di limitazioni di ordine temporale per l’effettuazione di vendite promozionali scontate all’interno dei singoli esercizi commerciali, fatta eccezione delle tradizionali vendite di fine stagione e delle vendite sottocosto.


Insomma, sembra che, almeno per il momento, non si abbia paura di pestare i piedi a nessuno e che si voglia rispettare il programma: il segnale che, nella politica degli inciuci e dei trasformismi, fa ben sperare.

*Dottore Commercialista

 

 


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