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Il decollo dello scalo di Brindisi |
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Discutendo sul tema dello
sviluppo territoriale brindisino si è fatto spesso riferimento alla ricca
dotazione infrastrutturale della città, quasi come se fosse una dote naturale,
una marcia in più, un’occasione che va necessariamente sfruttata. Tra le
diverse infrastrutture, senz’altro spicca quella aeroportuale, che proprio in
questi giorni è stata insignita di un prestigioso riconoscimento che la spinge
verso livelli operativi nazionali ed internazionali. L’ENAC (Ente Nazionale per
l’Aviazione Civile), organismo regolatore delle attività del trasporto aereo in
Italia, ha consegnato alla SEAP (Società Esercizio Aeroporti Puglia) il
“Certificato di Aeroporto” per lo scalo brindisino, una certificazione di
grande valore, visto che oltre il 95% del traffico complessivo del nostro Paese
transita attraverso gli aeroporti che ne sono in possesso. Essa fa riferimento
al “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti”, regolamento
introdotto in recepimento dell’Annesso 14 dell’ICAO (International Civil
Aviation Organization), l’organizzazione dell’ONU che riunisce le Autorità per
l’aviazione civile di 188 Paesi Membri. La certificazione degli aeroporti
e la concessione della gestione quarantennale alle società di gestione fanno
parte del programma di modernizzazione del sistema del trasporto aereo
nazionale operato dall’ENAC, che persegue l’obiettivo di migliorare gli
aeroporti sotto il profilo della sicurezza, della competitività, della
economicità delle tariffe e della qualità dei servizi. “Assegnare questo tipo di
certificazione – ha affermato un membro del Consiglio di Amministrazione
dell’ENAC intervenuto alla cerimonia di consegna – non è certo cosa facile,
poiché si tratta di accertare la conformità dell’aeroporto agli standard
internazionali e l’idoneità del gestore riguardo alla conduzione in sicurezza
delle infrastrutture, degli impianti e delle operazioni aeroportuali, una
rispondenza a circa 300-400 requisiti spesso anche molto complessi”. “Essa – ha
continuato - chiarisce gli obblighi e le responsabilità del concessionario” che
in questo modo assume un ruolo di primo piano. Chiaro anche il messaggio
dell’ENAC a vedere tale riconoscimento non come punto di arrivo, ma di partenza
“poiché la certificazione ha una scadenza amministrativa di tre anni e prevede
un continuo presidio da parte della società di gestione sui processi operativi,
per garantire un costante circuito a tutela dei passeggeri e della qualità dei
servizi resi dagli operatori aeroportuali”. Grande soddisfazione è stata
espressa dall’Amministratore Unico della SEAP, Domenico Di Paola, il quale nell’evidenziare i diversi benefici
concreti derivanti da tale riconoscimento, che vanno dallo scongiurarsi della
possibilità di eventuali chiusure dello scalo, già verificatesi in passato,
alla consapevolezza di operare nella movimentazione di merci e passeggeri in
grande sicurezza, ha anche ribadito l’impegno della società a voler puntare
sull’implementazione dei collegamenti e sulla riduzione dei costi e delle
tariffe. “La SEAP – ha inoltre affermato – si sta adoperando per la revisione
del Master Plan degli aeroporti pugliesi e si sta impegnando a presentare alla Regione, entro l’autunno, una serie di
ipotesi di misure di supporto al trasporto aereo, quali le leggi sugli aiuti al
passeggero e sulla continuità territoriale e la creazione di una compagnia
aerea regionale o di una agenzia regionale di promozione del traffico aereo”. “Una giornata importante – ha commentato il presidente di
Assindustria Brindisi Massimo Ferrarese,
intervenuto alla cerimonia - perché finalmente si inizia a far decollare un
aeroporto che è di tutto il Salento. Questa terra ha bisogno di essere aiutata
a migliorarsi e soprattutto le nostre aziende necessitano di queste
infrastrutture per crescere e per collegarsi al resto del mondo nel modo
migliore. Finora siamo stati lontani sia sotto l’aspetto industriale che
turistico proprio perché i collegamenti sono stati pochi e poco costanti. Il
problema non è tanto quello di avere le infrastrutture, ma di farle
funzionare”. Migliorare, valorizzare e
sfruttare infrastrutture efficienti: è questa forse una logica che può
risultare determinante e vincente in termini di sviluppo e di rilancio
territoriale.
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