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Il centrodestra e la sua crisi
  
di Chiara SORINO

Il centro destra e la sua crisi

Ottenere una pari visibilità e una pari dignità politica rispetto a Forza Italia e Alleanza Nazionale: ecco l’intento dell’UdC, terzo partito del centro destra pugliese. Contestano a Fitto, quindi, la posizione prioritaria che vorrebbe far assumere al suo partito “La Puglia prima di tutto”.

La spaccatura del Centro destra è sancita dai cinque consiglieri di minoranza - Angelo Cera, Salvatore Greco e Luigi Caroppo (Udc), Luigi Loperfido e Simone Brizio (Gruppo per le autonomie) – nella conferenza stampa convocata dopo l’insediamento della settima commissione.

“Noi – ha sostenuto Cera - siamo per una coalizione coesa, purché vengano rispettate tutte le forze politiche soprattutto quelle, come l'Udc, parte fondante della Casa delle libertà. Noi contestiamo il metodo e il sistema di fare politica di Fitto”. Una ribellione contro la politica del decisionismo che si attribuisce al leader pugliese del centro destra, dunque, espressa anche da Loperfido: "Oggi è un grande giorno per la minoranza delle opposizioni perché per la prima volta si è andati contro la volontà di Fitto. Da oggi inizia quindi una nuova era per noi che non siamo più disponibili ad accettare questa politica del decisionismo. Per noi, quindi, non esiste nessun capo della minoranza. Dobbiamo constatare inoltre che Alleanza nazionale si è completamente appiattita sulle posizioni di Fitto".

I consiglieri di minoranza, infine, ribadiscono il loro intento di procedere in Consiglio in maniera autonoma, e di decidere di volta in volta, secondo coscienza, senza riconoscere alcun punto di riferimento nella coalizione. Non si esclude nemmeno un incontro, a breve, con la maggioranza di centro sinistra.

 



 

 


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