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Obiettivo: sottomettere le istituzioni e destabilizzare lo Stato e le Forze di Polizia |
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Il caso Speciale prima, ed il
caso De Gennaro oggi, sono il sintomo di una pericolosa deriva politica di un
governo debole e con logiche di potere preoccupanti: dalla copertura delle lobbies alla prona accondiscendenza a
minoranze estremiste che un sistema elettorale fallimentare ha consentito
giungesse non solo in parlamento, ma anche a scranni di governo, dando loro
aggio di imporre ideologie ed estremismi come se rappresentassero l’Italia
tutta, quelle stesse minoranze che nei cosiddetti anni di piombo erano
“extraparlamentari”, formazioni rivoluzionarie
che hanno dato (e danno) leader e manovalanza al terrorismo rosso ed a difesa
del quale oggi manifestano impuniti. Il caso Speciale: un pasticcio indecente,
che dimostra solo la bassezza di azioni che non trovano giustificazione. Di
regola i Capi di Stato Maggiore delle FF.AA. e i Comandanti Generali di
Carabinieri e Finanza lasciano l’incarico perchè “colpiti da limiti di età”:
significa che assunto l’incarico, attribuito non al primo che passa per strada
bensì a personaggi sul cui livello professionale, morale ed etico non c’è
sicuramente dubbio, dopo che la loro carriera e le loro capacità e qualità sono
state passate al vaglio decine e decine di volte, lo mantengono sino al limite
di età previsto dalla legge. Nel caso Speciale è avvenuto un fatto che la legge
non contempla: è stato sollevato dal Comando con l’attribuzione di un incarico
presso la Corte dei Conti. È palese il maldestro tentativo di coprire un’azione
che non voleva promuovere il Generale, ma estrometterlo dalla G.d.F. perchè si
era, legittimamente, opposto alle pretese del Viceministro con la delega al
Corpo. Qualsiasi giustificazione è campata in aria: un Generale Capo di una
F.A. o di un Corpo Armato dello Stato viene destituito per sottoporlo a
processo se colpevole di reati o di gravi colpe, non rimosso e promosso! Nel
caso De Gennaro, se poteva essere ipotizzabile una sua sostituzione
nell’incarico, vista la lunga permanenza, è assolutamente inammissibile il
modus in cui sta avvenendo: il Capo del Governo annuncia in Parlamento, tra tesoretto e pensioni, che ha deciso di
rimuovere il Capo della Polizia. Contemporaneamente l’annuncio, da altre fonti,
che lo stesso è indagato per i fatti del G8 di Genova. Esultanza dell’estrema
sinistra, che spadroneggia nel governo tirando calci nei denti ai vari
Mastella, Di Pietro e Margheritini vari che, per rimanere seduti sugli scranni,
danno solo qualche colpetto di tosse redarguendo Prodi con un perentorio “così non
si fa”. Con De Gennaro continua la saga del G8, la vergognosa pagina dello
Stato e della Giustizia che criminalizza i Polizia e Carabinieri i cui uomini
sono ancora sotto indagini e processi, mentre gli autori delle devastazioni,
coloro che hanno invaso e distrutto una città, coloro che hanno assalito e
massacrato decine di agenti, sono assolti, quasi beatificati come Carlo
Giuliani, ormai martire per una sinistra che inneggia al massacro di
istituzioni e delle Forze di Polizia. Preoccupante! Alla notizia della
sostituzione di De Gennaro l’esultanza dei vari Agnoletto, Palermi, Malabarba, Turigliatto
e altri dà l’esatta immagine della situazione: è caduta la testa di chi ha
contrastato i No Global e Black Block durante la manifestazione di pace e amore
di Genova, è caduta la testa di chi ha ordinato la repressione selvaggia contro
gli innocenti pacifisti che
civilmente comunicavano ai leader del G8 la loro non approvazione per quello
che fanno e per quello che rappresentano. Inconcepibile il commento di Malabarba
e Turigliatto: “...il colpo all’immagine della Polizia è di per se una buona
notizia..”. Pazzesco! Ma fino a quando gli italiani saranno governati da simili
personaggi? Sino a quando prevarrà la logica della destabilizzazione dello
Stato e delle Forze di Polizia, ma anche delle Forze Armate, alle cui
manifestazioni tutti si scappellano, mentre dietro ai banchi del potere ne minano
le fondamenta screditandole a livello internazionale e tagliando risorse tanto da
rendere quasi impossibile mantenere anche il livello minimo di addestramento e
di struttura logistica? Lo stesso discorso vale per i Servizi segreti,
struttura delicatissima che dovrebbe essere lo strumento principale di difesa
da tanti rischi che, se prevenuti, sembrano remoti e irreali, ma se cade la
capacità di indagine e di operazioni riservate potremmo essere colpiti come
Spagna o Inghilterra. O forse pensiamo che da noi non siano avvenuti attentati
perché siamo più simpatici o perché i nostri governanti vanno a braccetto con i
leader terroristici? È grazie al lavoro occulto, che altrimenti non potrebbe
essere, all’impegno ed alle capacità del personale dei Servizi che ciò è
avvenuto o, per meglio dire, non è avvenuto. Ma sono cattivi anche questi
Servitori dello Stato, perché ce l’hanno con alcuni predicatori, amici dei No
Global e della sinistra estrema! Tutto ciò risponde ad una logica: distruggere
un sistema che infastidisce per le capacità e la fedeltà allo Stato, un sistema
che non risponde a logiche di partito o di potere, ma che lavora per la
Nazione, per la Patria, per i Cittadini, per quella stragrande maggioranza che
vuole sicurezza, onestà e vivibilità. Ma forse questo non rientra nei piani di
potere di qualcuno.
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