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PROPOSTE in DVD/ Alexander di Oliver Stone: intreccio ambiguo e affascinante fra cinema e storia |
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PROPOSTE IN DVD
Alexander di
Oliver Stone: un intreccio ambiguo e affascinante fra cinema e storia Alessandro è decisamente un uomo
fuori dal comune. Personaggio storico accattivante e misterioso. Conquistatore
straordinariamente precoce. Un giovane dotato di intraprendenza incredibile
che, appena ventenne, fa dell’espansione del proprio potere oltre i confini
dell’impero macedone una magnifica ossessione. La sua ossessione, il simbolo
affascinante e intramontabile di quell’innata grandezza, del segno distintivo
caratteristico degli eroi umani che diventano immortali, innalzandosi a
sfiorare carisma e potere di antiche divinità. Un futuro di onnipotenza e
gloria attende quegli uomini. E, nel profondo degli animi, entra in gioco il
sentimento della predestinazione. Così per Alessandro, che, come
un moderno supereroe, si confronta con un potere incommensurabile che è già
dentro di lui, pronto a svolgere un ruolo prestabilito dal fato, a pianificare
l’avvento magnifico di un sovrano impareggiabile. Alessandro il Grande. Una
figura eccezionale che accresce e consolida la valenza del mito nel corso dei
secoli. Fino ai nostri giorni, al nostro vivere quotidiano banalmente
standardizzato e tanto povero di respiro “epico”. Di quella ventata di
freschezza, che l’energia della storia passata riporta al presente, si prende
cura con puntualità ineccepibile il cinema internazionale, con l’occhio sempre
puntato sul recupero e la rivisitazione di rappresentazioni del reale immerse
nella materia epica. È quello che accade in Alexander (2004) di Oliver
Stone, pellicola avvincente e poco convenzionale, responsabile a suo tempo di
vivaci polemiche, sfornate in dosi industriali dai critici USA. Siamo di fronte ad un film
insolito. La revisione storica è di sicuro abbondante, ma l’intreccio complessivo regge ed intriga
al punto giusto. Lo spettatore è inesorabilmente avvinto dal mix di sensualità
e perversione di una delle scene di apertura, quella in cui Olimpia (Angelina
Jolie), madre di Alessandro, depone un serpente nelle mani del futuro
condottiero ancora bambino, suggerendo, attraverso il gesto simbolico,
l’avvicinamento effettivo del figlio all’esercizio della divina superiorità del
dominatore, possibile solo mediante il superamento delle paure e dei limiti
umani. Oliver Stone sceglie la tecnica
della ricostruzione retrospettiva per raccontare la storia dell’eroe macedone.
La voce narrante è affidata all’anziano Tolomeo (Anthony Hopkins). Alessandro
(Colin Farrell) si dedica con passione all’apprendimento dell’arte della guerra
e del comando, affascinato dalla straordinaria potenza evocativa dei miti
greci, e, in particolar modo, dalla figura di Achille, suo modello di
riferimento. Subito dopo l’assassinio di
Filippo il Macedone, Alessandro succede al padre e sedendo sul trono
dell’illustre predecessore, ne cancella ben presto il glorioso ricordo grazie
alla pianificazione efficace e all’immediata realizzazione delle sue
inarrestabili conquiste. Eccezionale l’impatto emotivo
delle scene di battaglia: dallo scontro di Gaugamela alla guerra contro i
persiani di Dario III, le immagini che Stone propone al pubblico sono
impietose, crude, senza ombra di filtri immaginativi. Non c’è sconto nella
rappresentazione della follia che pervade l’animo del soldato. Posseduto dal
delirio euforico della conquista, l’eroe non può fermarsi e marcia spietato
verso il consolidamento di una posizione sempre più alta e inattaccabile. Il sangue scorre e le lance
affondano nei corpi con un suono cupo ed un preponderante “effetto realtà”.
Dopo aver sposato la persiana Rossane, Alessandro si spinge fino in India, dove
nel corso di un’epica e suggestiva battaglia si svolge una delle scene più
riuscite del film, che offre in questo frangente un’immagine dal forte valore
simbolico, con il giovane condottiero che si lancia in una carica gloriosa
quanto disperata, da solo, contro il nemico. Alessandro Magno morirà prima
ancora di compiere trentatré anni, nel 323 a.C., probabilmente per
avvelenamento, raggiungendo l’adorato compagno Efestione, morto poco prima di
lui. Una vicenda omosessuale, fondata su basi storiche, si intreccia, nel film
di Stone, con lo sfolgorante percorso di potere e conquista di Alessandro
Magno, ridimensionandone forse l’aspetto divino, ma esaltando di conseguenza
quello umano. È il fascino dell’eroe sfaccettato, racchiuso di frequente nelle
pieghe di una psicologia complessa, allargata fino ad includere gli aspetti
molteplici dell’ambiguità.
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