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Rigassificatore a Brindisi, i motivi di una scelta favorevole
Il gas naturale è soluzione ottimale al problema energetico   
di Loris GASTALDO

RIGASSIFICATORE: MOTIVI DI UNA SCELTA

Sul rigassificatore si è detto di tutto e di più, ma sempre con grande spazio ed enfasi contro e con poche righe e raramente a favore: a questo punto riteniamo doveroso fare una accurata ed approfondita analisi dei motivi del così vasto diniego analizzandoli singolarmente, per non peccare, come i denigratori, di superficialità, cercando risposte e dati tecnici e scientifici che ci possano permettere di capire quale sia la strada giusta e di fare una scelta consapevole.

Il primo aspetto che vogliamo analizzare è a monte delle motivazioni del si o del no: è una analisi del problema energia riferito al gas naturale ed al suo approvvigionamento. Il gas naturale è un combustibile fossile come il carbone o il petrolio, con la grande differenza che è rappresentata dal notevolmente minore inquinamento prodotto da esso sia come combustibile che allo stato naturale. Grazie a questo indubbio fattore a favore l’impiego del gas sta avendo una sempre più vasta diffusione in tutti i settori, dall’uso domestico, a quello industriale, dal settore trasporti alla produzione di energia elettrica. Di fatto la limitazione attuale è nella disponibilità della fornitura che parzializza ancora l’impiego in alcuni dei settori sopra descritti, ma la strada da percorrere è l’individuazione di nuove fonti di stoccaggio per la distribuzione: oggi, in Italia abbiamo le forniture via gasdotto che alimentano dall’Algeria  (attraverso la Sicilia) l’Italia centro/meridionale, dalla Russia (attraverso alcuni altri Stati europei) l’Italia Nordorientale, dall’Olanda l’area Nordoccidentale; a queste forniture si aggiungono le produzioni italiane che si inseriscono, principalmente, nelle reti del centronord e l’unico rigassificatore, rifornito tramite navi gasiere per gas liquefatto, situato nel golfo di La Spezia. Sono in programma anche un nuovo gasdotto dall’Iran/Mar Caspio ed alcuni rigassificatori in varie parti d’Italia, tra cui Brindisi.

È proprio di questi giorni la scoperta, da parte del cittadino comune, dell’incertezza delle forniture via gasdotto, a seguito della crisi tra Russia ed Ucraina, che ha terrorizzato il nord Italia con lo spettro dell’interruzione della fornitura proprio nel periodo di maggior esigenza e consumo principalmente domestico e per riscaldamento; stessa incertezza, anzi certamente maggiore, fornirà il nuovo gasdotto quando realizzato, visto i territori da cui dovrebbe partire e che dovrà attraversare, aree particolarmente turbolente ed in mano a governanti alquanto poco affidabili: di fatto lo svantaggio principale del gasdotto è che parte da un solo punto e che il padrone di casa può decidere di chiudere il rubinetto, lasciando l’utenza senza rifornimento e senza alternative; a questo si aggiungano anche i problemi, i rischi ed i costi di manutenzione di una condotta lunga migliaia di kilometri.

La produzione italiana è limitata e non può reggere eventuali blocchi della fornitura anche di un solo gasdotto; ed è qui che si ha l’immediata percezione del grande vantaggio del rigassificatore: le gasiere possono imbarcare il gas liquefatto in numerosi punti di produzione, evitando le aree con particolari situazioni politico/etnico/sociali, sia di produzione sia attraversate dalla condotta, che possono bloccare il transito o ridurlo, e potendo scegliere anche quelle con eventuale prezzo migliore. Oggi in Italia abbiamo una estrema necessità di rigassificatori ed ancora più estrema è l’esigenza di averlo a Brindisi, zona industriale dell’area Grande Salento che boccheggia in uno stato di limitatezza strutturale allo sviluppo con conseguente crisi occupazionale e problematiche sociali ormai tali da reclamare processi di sviluppo certi ed a breve scadenza e non utopiche prospettive che non danno di che campare alle famiglie. Il sito Brindisi zona Capobianco è stato individuato perché, sia dal punto di vista ambientale che logistico che della complessità dell’intervento, è risultato non la migliore possibile, bensì l’unica percorribile, come analizzeremo in un prossimo momento, e l’esigenza della fornitura di gas per tutti gli impieghi è essenziale perché consentirebbe all’area uno sviluppo dell’industria come indotto, con la creazione di posti di lavoro, con incremento della produzione locale, con crescita anche nei settori dell’agricoltura e del commercio, possibilità che sarebbero più remote o, addirittura, impossibili se si ipotizzasse un altro sito per l’impianto.

In conclusione la risposta alla prima questione “Si o no il Rigassificatore e perché” è ovvia: SI E SUBITO, senza porre altro tempo in mezzo che danneggia solo l’economia locale e, di conseguenza, la cittadinanza. La realizzazione dell’impianto è un dovere politico e sociale che non può più essere rinviato, pena sempre più gravi danni economici per il territorio, per l’industria, per l’ambiente e per la popolazione, non solo di Brindisi, ma di quello che ormai avviato ad essere un’area di sinergie economiche, culturali ed ambientali e di sviluppo assonante, il Grande Salento con Lecce e Taranto, e perdere l’opportunità di realizzarlo sarebbe come pretendere di far diventare il Grande Salento un T.A.V. ma sulle rotaie della Sud Est. (1.continua)

 

 

 


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